Vajont, la Procura all’Archivio di Stato acquisisce i verbali di Chiarelli

La Procura della Repubblica di Belluno ha acquistito, dal fondo Vajont dell’Archivio di Stato, i verbali delle testimonianze rese dal notaio Chiarelli
Longarone. La diga del Vajont. - La diga sul Vajont a Longarone
Longarone. La diga del Vajont. - La diga sul Vajont a Longarone

BELLUNO. Nelle carte del fondo Vajont dell’Archivio di Stato di Belluno, che raccoglie gli atti del processo di L’Aquila, sono contenute le testimonianze rese nel 1967 dal notaio Isidoro Chiarelli in merito alla caduta della frana del Toc: secondo Chiarelli la frana venne provocata deliberatamente. Nei giorni successivi vennero ascoltati dal pubblico ministero anche il tecnico dell’Enel e il rappresentante dei proprietari dei terreni che, secondo Chiarelli, avevano confidato che la frana sarebbe stata fatta cadere la sera del 9 ottobre durante la partita. I due testimoni smentiscono queste dichiarazioni.

Sulla vicenda della testimonianza del notaio Chiarelli, rilanciata dalla figlia Francesca, interviene anche l’associazione Tina Merlin.

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