Pochi medici, l’Ulss di Belluno esternalizza i servizi: pronto un bando da 5,3 milioni

La ricerca del personale riguarda l’Ostetricia di Belluno e l’Anestesia di Pieve di Cadore. Coinvolti anche i quattro Pronto soccorso del San Martino, di Feltre, Agordo e Santo Stefano

Paola Dall'Anese
L'ospedale di Belluno
L'ospedale di Belluno

La grave carenza di medici costringe il commissario straordinario dell’Ulss 1 Dolomiti, Giuseppe Dal Ben, a indire una procedura aperta telematica: l’obiettivo è concludere un accordo quadro del valore di oltre 5 milioni di euro per affidare a società esterne i servizi sanitari per alcune specialità.

L’azienda sanitaria, quindi, si muove per trovare gli operatori economici (società private di medici in particolare) a cui affidare delle prestazioni per la copertura di guardia attiva e pronta disponibilità negli ospedali bellunesi.

Per poter avviare la procedura l’Ulss ha presentato la domanda di autorizzazione alla Commissione regionale per l’investimento, tecnologia ed edilizia (Crite), ottenendo il via libera.

Il bando sarà diviso in sei lotti. Il lotto 1 riguarda la ricerca di personale medico per il reparto di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Pieve di Cadore e parte da una base d’asta di 829.224 euro; i lotti dal 2 al 5 riguardano invece le attività di assistenza medica di emergenza e urgenza nelle unità operativa di Pronto soccorso degli ospedali di Belluno (409.530 euro), Feltre (518.364 euro), Agordo (746.130 euro) e della sede di Santo Stefano di Cadore (409.430 euro), aperta per garantire la copertura in caso di emergenza durante i lavori per la chiusura della Galleria del Comelico.

Il sesto lotto, infine, interesserà il personale medico dell’unità operativa di Ostetricia e Ginecologia del San Martino di Belluno per una base d’asta pari a 409.530 euro. In totale, quindi, l’esternalizzazione costerà 5.313.554 euro.

Questa è l’ultima mossa ideata dall’Ulss per la ricerca del personale sanitario che manca all’appello. L’azienda ha provato a reclutare professionisti utilizzando i propri dipendenti, personale convenzionato già in servizio o tramite l’ordinario reclutamento di professionisti specializzati e specializzandi. Tra le strade percorse anche la ricerca di rapporti di natura autonoma, accordi per la messa a disposizione di servizi medici stipulati con altre aziende tramite convenzioni e concorsi indetti a livello aziendale e regionale. Ma non c’è stata alcuna risposta positiva.

«Questa esternalizzazione non sarebbe stata posta in essere dall’Ulss se non vi fosse stata una necessità in tal senso», sottolineano dai piani alti di via Feltre.

Per giungere a questa scelta sono stati coinvolti la direzione sanitaria, le direzioni mediche, i direttori delle unità operative interessate e gli uffici delle risorse umane. «

Si sono analizzati i fabbisogni per giungere a programmare quantità e servizi da esternalizzare sulla base anche delle attività da svolgere per garantire la continuità dei servizi nel rispetto dei principi di sicurezza di qualità, secondo quanto previsto dalle norme in materia. Si è tenuto conto di eventuali riorganizzazioni interne ai reparti oggetto di questa procedura», dicono dai vertici dell’azienda.

Il bando, che sarà aggiudicato secondo il criterio dell’offerta economicamente vantaggiosa, sarà pubblicato a breve per poi assegnare l’incarico ai vincitori entro settembre e partire con il servizio prima della fine dell’anno.

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