Usi civici, «i terreni costano troppo»

BELLUNO. Quattro anni di lavoro hanno portato ad alienare i primi terreni di uso civico fra Bolzano e Vezzano. Restano altri casi da risolvere, ma se ne occuperà il nuovo comitato, che sarà eletto il 26 maggio. La presentazione delle liste (due, con cinque candidati ciascuna) è stata l'occasione per il presidente uscente – e ricandidato – Sergio Rech, per fare il punto della situazione e ricordare le battaglie portate avanti dal comitato, una su tutte quella contro i prezzi stabiliti per l'acquisto dei terreni da parte dei privati. In pratica, l'agenzia del territorio, deputata a stabilirli su mandato del Comune, chiede a chi intende acquistare un terreno sclassificato fra gli 80 e i 90 euro a metro cubo. Cubo, non quadro, come è stato fatto in altri Comuni che si sono trovati a gestire la partita degli usi civici. In quelle zone si chiedono 2 euro a metro quadro. A Bolzano e Vezzano, invece, c'è chi ha sborsato migliaia di euro per comprare il terreno sul quale si trova la propria casa.
Sono quattro i casi che sono stati risolti negli ultimi anni e che hanno portato nelle casse comunali 161.146 euro. Soldi che, per legge, devono essere reinvestiti sul territorio da cui sono arrivati per concorrere “alla realizzazione di opere pubbliche di interesse della collettività titolare del diritto di uso civico”, così dice la normativa.
Il nuovo comitato valuterà che interventi fare su suggerimento dei residenti, chiamati a indicare quali, secondo loro, sono le priorità per le frazioni di Bolzano e Vezzano. Sergio Rech ha in mente un'idea saggia: «Penso che quei soldi dovrebbero essere usati come leva per cofinanziare un progetto ambizioso». 160 mila euro, cui si aggiungeranno le somme che arriveranno dalle successive alienazioni, possono servire per un intervento anche da un milione di euro. Da studiare, valutare, pensare accuratamente.
«I casi da risolvere sono ancora cinque o sei», continua Rech, «e ce ne sono un'altra decina di minori. Speriamo di giungere a una conclusione in breve tempo, e auspichiamo ci sia una maggiore collaborazione da parte di certi funzionari comunali».
Non è la prima volta che il comitato usi civici si lamenta per la scarsa attenzione del Comune nei confronti di una problematica che è sì complessa, ma che fa i conti anche con la lentezza della burocrazia.
Altri problemi sono emersi con le elezioni per il rinnovo del comitato: «L'ufficio elettorale non ci ha aiutato per niente», attaccano i candidati. «La presentazione delle liste non è un'operazione così semplice per chi non lo fa di mestiere. Abbiamo perso molto tempo e non riteniamo corretto questo atteggiamento». Del resto, ha puntualizzato il consigliere comunale Roberto De Moliner, «questo comitato ha veste giuridica, e il rapporto con il Comune deve migliorare perché si tratta di un rapporto istituzionale. Non come quello che si instaura fra un'amministrazione e un’associazione».
Il comitato usi civici si occupa anche della gestione del patrimonio boschivo, della manutenzione delle strade di penetrazione nel bosco, della sistemazione dei sentieri pedemontani (sono dodici) tracciati sulle pendici del monte Terne. Una sentieristica apprezzata e conosciuta, grazie alle cartine prodotte, che sono finite e saranno ristampate, aggiornate, a breve. Su iniziativa del comitato da un anno è stata realizzata una palestra di roccia a Case Bortot: sarà inaugurata il 25 maggio. Resta ancora da definire la gestione della baita Tovena, agibile da un anno: basterebbe fare una convenzione con il comitato, che è pronto per occuparsene come già fa della ex latteria.
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