Un’idea feltrina porta sul web gli organi storici di Callido

Il progetto di Alberto Castelli è stato selezionato tra quelli più innovativi al Salone dei Beni culturali La piattaforma su internet catalogherà tutti gli strumenti a partire da quello della Cattedrale

FELTRE. Il Feltrino suona insieme al “Callido project”, una piattaforma multimediale sul web dedicata agli organi storici che prende il nome, e le mosse, dall'opera dell'organaro Gaetano Callido. È stato Alberto Castelli, per anni presidente dell’associazione feltrina Maffioletti e coordinatore artistico dell'Associazione veneta amici della musica, a ideare il progetto che dopo aver vinto il bando Culturalmente della Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo 2013 è stato sviluppato e sarà presentato ufficialmente al Salone dei beni culturali di Venezia in calendario dal 21 al 23 novembre. Di più: è stato selezionato tra i dieci migliori progetti di innovazione del Salone, con un focus domenica 23.

«Uno tra gli strumenti più importanti che Callido costruì (uno strumento doppio, particolarmente pregiato) è proprio quello della nostra Cattedrale di Feltre», sottolinea Castelli. Gaetano Callido fu probabilmente il più celebre tra gli organari veneti e il Callido project si propone di giungere a una catalogazione completa della produzione strumentale callidiana, superando grazie a una innovativa piattaforma web i limiti imposti dai tradizionali cataloghi cartacei in termini di geolocalizzazione, multimedialità, aggiornabilità e condivisione dei contenuti.

L'approccio adottato sarà progressivamente esteso all’opera di altri organari, con l’ambizioso obiettivo di completare la mappatura del patrimonio organistico italiano, cercando delle forme di coinvolgimento interattivo (Qr code) nelle stesse chiese dove sono custoditi gli strumenti, come il Duomo di Feltre.

Il portale è concepito su base geografica, garantendo a chiunque abbia accesso a internet in qualsiasi parte del mondo una immediata visuale sul patrimonio organistico callidiano e le attività concertistiche collegate. Ciascuno strumento potrà essere cliccato per accedere a una scheda di approfondimento, che riporti le informazioni più importanti. Il sito sarà presto consultabile all'indirizzo www.callidoproject.it.

«Gaetano Callido firmò 430 strumenti arrivando a toccare con la propria bottega ritmi produttivi impensabili per l'epoca», spiega Alberto Castelli. «Ma la conoscenza reale e aggiornata del suo patrimonio strumentale risulta oggi difettosa, principalmente a causa della natura stessa degli strumenti, che si possono presentare funzionanti e in perfetto stato di conservazione oppure in disuso e bisognosi di operazioni di restauro e recupero».

Un catalogo documentato degli organi fabbricati dal Callido è idealmente ricostruibile solo assommando difficoltosamente i numerosi inventari locali (spesso compilati per aree geografiche e diocesi) e le pubblicazioni dedicate a singoli strumenti. La piattaforma del Callido project con il suo articolato database multimediale costituirò un punto di riferimento online sia per l’organologia che per la pratica musicale.

Raffaele Scottini

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