Una telefonata di Zanardi gli ridà la voglia di vivere

Cortina. Un 24enne del sud, già trapiantato di cuore, perde anche una gamba Il dottor Bellotto: «Era distrutto: Alex lo ha convinto che ha ancora un futuro»
epa03441403 Handbiker and former racing driver Alex Zanardi drives on the Hockenheimring racetrack before the last race of the season of the Deutsche Tourenwagen Meisterschaft (DTM) in Hockenheim, Germany, 21 October 2012. EPA/Uwe Anspach
epa03441403 Handbiker and former racing driver Alex Zanardi drives on the Hockenheimring racetrack before the last race of the season of the Deutsche Tourenwagen Meisterschaft (DTM) in Hockenheim, Germany, 21 October 2012. EPA/Uwe Anspach

CORTINA. Il grande spirito positivo di Alex Zanardi per un’iniezione di fiducia ad un paziente del Codivilla-Putti. E' accaduto alcuni giorni fa. Al nosocomio ampezzano da settimane era arrivato un giovane ragazzo meridionale. Un ventiquattrenne che aveva già subito un trapianto di cuore, e che stava girando gli ospedali d'Italia per evitare che gli amputassero una gamba. Purtroppo anche a Cortina i medici hanno dovuto confermare al giovane la terribile sentenza: dovrà continuare a vivere senza l’arto inferiore destro. «Dire ad una persona che potrà vivere senza un arto è sempre difficile», spiega il primario del reparto Cardiologico del Codivilla-Putti, Fabio Bellotto, «in questo caso è stato ancora più difficile perché il giovane aveva alle spalle già un travaglio clinico non indifferente, con un trapianto di cuore; era allettato da oltre dieci mesi e ora, dopo l'amputazione, la riabilitazione sarà lunga. Con l'ortopedico, il dottor Roberto Orani, abbiamo pensato a quale tipo di supporto psicologico dare al paziente. Mi è venuto in mente Zanardi, che era stato già a Cortina durante una serata di “Cortina InCroda”, e che è un punto di riferimento e di forza per tanti atleti paralimpici. Un uomo che ha perso entrambi gli arti e che continua a vivere, a regalare sorrisi ed emozioni, come alle ultime Olimpiadi di Londra dove ha conquistato l'oro. Ho così provato a mettermi in contatto con Zanardi, e ci sono riuscito tramite sua moglie. Gli ho chiesto se poteva chiamare il giovane. Ha capito subito la situazione e ha fatto la telefonata. Una telefonata che è stata davvero importante e per la quale saremo sempre riconoscenti al campione. Zanardi ha fatto capire al nostro paziente che la vita continua anche senza un arto, anzi che la sua continua anche senza due arti. Ha detto al giovane che dall'incidente in cui perse le gambe la sua vita è cambiata, ma che da quel momento ha riscoperto i veri valori dell'esistenza. Ha detto parole molto incoraggianti sottolineando che la vita merita di essere vissuta ed è accettabile anche senza due arti. Una telefonata», conclude Bellotto, «che si può ben immaginare come abbia potuto cambiare nel giovane paziente il livello di accettazione dell'amputazione. Zanardi si è dimostrato un grande uomo. Il nostro ragazzo era orgoglioso di aver ricevuto questa telefonata, che è stata un'enorme spinta a livello psicologico. Per il giovane sentire la voce di chi senza due arti raccontava di aver vinto medaglie olimpiche, di vivere alla grande ogni istante, con una voce forte e rasserenante, è stato davvero importantissimo. Ora per il nostro paziente il cammino sarà ancora lungo ed in salita: ma sa di non essere solo e di avere un modello non indifferente cui ispirarsi. E noi saremo sempre grati a Zanardi per il suo prezioso aiuto».

Alessandra Segafreddo

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