Una tavolozza sulle unghie è il tormentone dell’estate

Patriottiche nei colori della bandiera nazionale, raffinate in nuance a contrasto, ardite con piccoli pois su base pastello. Ma anche fiorate, zebrate, high tech con l’effetto “crepa”, fluo, multicolor, persino un po’ horror, stile Dark Shadows. Esibite ovunque, dagli stadi della Londra olimpica fino alle spiagge nostrane e alle più prosaiche metropolitane delle città, sono le unghie, il vero tormentone di questa torrida estate di crisi. Stop al giurassico manicure bon ton, banditi, per carità, i “completini” mani-piedi. A spopolare è la Nail Art, più che una moda un fenomeno pop che ha travolto il mondo dei cosmetici e invaso il web. Anche in versione italiana e casereccia. Per le ragazzine fanno scuola le star del pop, da Lady Gaga a Rihanna passando per Nicki Minaj e Katy Perry; le più glamour le avranno apprezzate sulle passerelle degli stilisti, da Philiph Lim a Westwood Red Label, da Kirchhoff a Kate Spade e Miller che con le collezioni autunno/inverno accompagnavano unghie da capogiro. Il fenomeno comunque è globale, consacrato in via definitiva dalle atlete di Londra 2012, anche quelle italiane come le azzurre della beach volley Greta Cicolari e Marta Menegatti. Il mercato una volta tanto ne ride. Perchè se è vero che a dettare legge in questo campo sono tradizionalmente Asia e America dove il business delle unghie rappresenta un fatturato colossale (il primato va al Sud America con 1.236 milioni di dollari su un mercato mondiale che ne fa 4.552. Ma l’Asia non è molto da meno con un fatturato da 496 milioni di dollari, 243 dei quali nel solo Giappone) anche in Europa e in Italia il fenomeno si fa sentire, con i consumi che nel 2011 sono cresciuti del 12% e oltre. Con buona pace delle americane, pare comunque che il nuovo parta sempre dal raffinato Giappone. È lì, secondo l’esperta Florence Bernardine Brec, presidente d’Information et Inspiration, che si assiste sempre a nuovi fenomeni. Ed è sempre da lì che poi si diffondono agli altri paesi. Per noi si tratta perlopiù di cose ancora mai viste, come i “moods nails”, gli smalti che cambiano colore a seconda della temperatura corporea, che pare stiano facendo impazzire le coreane. O come la moda, dicono già radicata a Tokyo, di portare sulle unghie immagini di figli, cani, innamorati. Immancabili le stranezze, come il Caviar Manicure, che forte di un effetto 3d richiama la preziosa pietanza. O come l’uso - sembra in voga tra le milionarie americane- di tingere le unghie degli animali da compagnia con gli stessi colori usati per le proprie.
Quello che invece ha preso piede benissimo anche nel Belpaese è il fai da te. Tanto più che i prezzi di gel, acrilici e resine, nonchè dei fornetti per asciugarli, non sono esorbitanti, di sicuro meno proibitivi della nail art affidata ad estetiste professioniste. Il tormentone web (un po’ ha fatto scuola la Clio del fortunato programma lanciato in tv da Real Time) parte da lì, declinato in tutte le possibili forme su Youtube. Qui la regina è Mikeligna, al secolo Michela Parisi presumibilmente la stessa età ma un tono decisamente più ruspante rispetto alla morbida e raffinata estetista del canale tv distribuito sulla piattaforma sky. A differenza della protagonista di Clio Make up, Mikeligna, che studia economia alla Sapienza di Roma e you tube lo chiama “il tubo”, non sfoggia training newyorkesi. I suoi punti di riferimento sono piuttosto i centri commerciali romani e le grandi catene distributive. Ma forse proprio per questo i suoi video girati con la webcam nella cameretta di casa, fanno il record in termini di visualizzazioni e fan. Armata di barattoli e pennelli la mora ragazzina romana esibisce creazioni sempre nuove e insegna tutti metodi per applicare strass, glitter, sticker. Una nota casa di cosmetici l’ha già assoldata come web tutor della sua Nail Academy e da settembre le sue tecniche saranno disponibili anche in libreria, raccolte in un volume pubblicato da Rcs.
Certo, il raffinato Giappone è lontano anni luce. E chissà per quanto tempo le raffinate unghie a piccoli pois su fondo pastello dovremmo accontentarci di ammirarle sui piedi delle nipponiche turiste a Fontana di Trevi. Ma se non è fenomeno questo...
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