Una sorpresa per i sindaci e per gli zoldani

VAL DI ZOLDO. Un «cambio epocale». Così è definita, a Zoldo e anche tra gli zoldani in Germania, la novità che coinvolge la Val di Zoldo Funivie Spa di Pecol.
«Certamente», dice Valerio Costa del Bar La Otada di Pecol, «è stata una sorpresa constatare dopo 50 anni dalla nascita sociale degli impianti di risalita che la società viene presa in mano da una società di fuori. Da quello che ho sentito ci sono pareri discordi. C’è chi è convinto che l’aumento di capitale sia importante per mandare avanti la società. Benvenuti questi capitali. Alcuni guardano, con rammarico, alla perdita dell’identità zoldana».
Sono lontani i tempi (erano gli anni ’80) durante i quali emissari della società si erano recati in Germania per invitare gli zoldani a sottoscrivere azioni della società per lanciare la valle, sfruttando anche i campionati internazionali di sci femminili che fecero conoscere Zoldo. Poi ci fu uno scollamento fra i soci e il consiglio di amministrazione degli impianti. Dopo alcune stagioni con il bilancio in rosso il patrimonio netto della società (2.673.796 euro) si era assestato sotto la soglia di 2.700.000 euro previsti come valore minimo di patrimonializzazione dai “covenant” contenuti in alcuni dei contratti di mutuo con gli istituti di credito.
«Bastavano», interviene Vitaliano De Fanti, residente a Pecol e con gelateria a Tortona, già vice presidente della società per 3 anni e presidente per 6 mesi, «27 mila euro per raggiungere il valore minimo del patrimonio netto. Avevo avuto degli abboccamenti con il presidente attuale Bruno Piva ma non si arrivò ad una conclusione. Successivamente, il consiglio di amministrazione ha ritenuto opportuno lanciare l’aumento di capitale sociale di un milione di euro sottoscritto quasi interamente dalla Società Futura di Bari. Sicuramente è stata una grande sorpresa».
«La Val di Zoldo Funivie spa», evidenzia Livio Martini socio, «è un volano per il turismo della valle. Le attività commerciali e gli immobili perderebbero di valore. La società Futura ha creduto in Zoldo ed ha sottoscritto il capitale sociale, cosa che non hanno fatto gli amministratori. A dire il vero si sperava che ci fosse una cordata di giovani pronti a sottoscrivere l’aumento del capitale magari facendo un mutuo unico».
La chiosa finale ai due sindaci di Val di Zoldo e di Zoppè di Cadore. «L’amministrazione comunale», puntualizza il sindaco Camillo de Pellegrin, «è interessata e segue da vicino gli sviluppi della società che rappresenta un indotto importante. Certamente, cercheremo un punto di contatto affinché gli interessi della società coincidano con quelli nella valle». «È stata», conclude il sindaco di Zoppè Renzo Bortolot, «una notizia come un fulmine a ciel sereno. Sono stato fuori per esami e, in questo momento, non sono in grado di prendere iniziative. Voglio capire questa nuova situazione. Mi dispiace che gente del posto non abbiano sottoscritto azioni».
Mario Agostini
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