Una nuova sede per gli anziani del gruppo Arca

CaLALZO. Inaugurata, alla presenza di oltre 200 persone, la sede restaurata dell’Associazione Culturale Ricreativa Anziani (Arca), chiusa da alcuni mesi.

La giornata è iniziata con la celebrazione della messa da parte del nuovo parroco don Ballis ed è proseguita con il ricevimento davanti alla scuola materna, in attesa degli “amici” delle sezioni Angescao del Veneto, di Sedico e di Auronzo. Alle 12.30, accompagnata dalla musica della fisarmonica, l’apertura della sede, nella quale si sono affollati invitati e associati. Nessun discorso da parte del presidente Giacobbi, che ha preferito dirottare i presenti verso i tavoli allestiti per il pranzo. È invece intervenuto il sindaco Luca De Carlo, che ha esternato la sua soddisfazione: «Sono un convinto assertore della necessità di avere a Calalzo una struttura per le persone “non più giovani” come l’Arca», ha affermato parlando agli ospiti e agli associati. «È per questo che ho condiviso e sostenuto quanto ha fatto il nuovo presidente Mario Giacobbi con il nuovo direttivo, per ridare al sodalizio una sede dignitosa, bella e confortevole. Quì i “non più govani” potranno avere la possibilità di organizzare tutte le manifestazione utili, incontrarsi, e anche trascorrere delle ore liete. Vi garantisco che avrete sempre il mio aiuto e quello dell’amministrazione».

Tra gli 80 soci presenti, molti risiedono nei paesi vicini e alcuni anche a Cibiana. Tra i più fedeli anche la nonna di tutti: Elide Genova di 98 anni, che negli ultimi quattro anni non ha mai mancato a una festa organizzata dall’associazione. Per lei ci sono stati festeggiamenti e una foto con il presidente Giacobbi: «Ne farò un poster», commentato ringraziando.

Infine, la rappresentante dell’associazione regionale Ancescao Serenella Mazzetti e la responsabile provinciale Natalina Casanova hanno comunicato che l’Arca di Calalzo è entrata a far parte dell’associazione nazionale e hanno consegnato la bandiera ufficiale che da domenica sarà esposta in bella vista nella sede. —

Vittore Doro

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