Una nuova casa per la riserva di caccia

Cortina. Il Comune dà i locali a Socus; all’interno anche il centro di raccolta e lavorazione selvaggina

CORTINA. La riserva di caccia di Cortina realizzerà a Socus il centro di raccolta e lavorazione della selvaggina. La giunta ampezzana all'unanimità ha deliberato di concedere alla riserva alpina gli spazi comunali che si trovano nei pressi dei magazzini del Comune. A Socus verrà spostata la sede dei cacciatori e sarà allestito tutto il necessario per lavorare la carne degli ungulati secondo le vigenti normative. Attualmente la riserva ha una piccola sede a Staulin. La nuova opera è stata inserita nel piano triennale delle opere pubbliche del Comune, da realizzarsi entro il 2016. E' stata la riserva ampezzana ad inoltrare la richiesta sottolineando come la sede di Staulin fosse ormai troppo piccola e rendendo nota l'esigenza di creare un centro di raccolta della selvaggina come hanno fatto le riserve di San Vito e di Fiera di Primiero. Tenuto conto anche del fatto che i cacciatori si occupano di raccogliere gli animali morti anche durante gli incidenti stradali, la giunta ha accolto con favore la richiesta.

I cacciatori collaboreranno anche per la progettazione del futuro centro di raccolta. La riserva ampezzana, nata nel 1920 come “Società cacciatori di Cortina”, oggi conta 73 soci, di cui 4 donne. Oltre all’ordinaria attività venatoria, molte sono le operazioni di cura del territorio e di sostentamento degli animali svolte. La riserva è dotata di un operatore agricolo e vengono falciati numerosi ettari di prati, che altrimenti sarebbero destinati a breve al rimboschimento; sparse sul territorio ci sono 27 mangiatoie, che vengono regolarmente rifornite di fieno e mangime, preziosissime per il sostentamento invernale della fauna selvatica, e un centinaio di saline. «Avevamo l'esigenza di creare un centro di raccolta e di lavorazione della selvaggina», spiega Nicola Tormen, il presidente della riserva ampezzana, «che fosse ampio e avesse tutti gli spazi necessari alla lavorazione della carne. I cacciatori infatti non hanno a che fare con gli ungulati solo durante il periodo in cui la caccia è aperta, ma anche durante tutto l'anno. Siamo noi che interveniamo nei numerosi incidenti stradali che vedono coinvolti cervi o caprioli. Andiamo sul luogo, recuperiamo l'animale, e avevamo la necessità di avere uno spazio più idoneo. L'area di Socus è la migliore. Ora andremo avanti con la progettazione e speriamo di riuscire a creare il centro in breve tempo, dato che i locali di Staulin sono diventati davvero piccoli e non valeva la pena investire su quell'area per realizzare un centro nuovo. Il Comune ha accolto la nostra richiesta», conclude Tormen, «e ora che è stata individuata la zona di Socus procederemo per creare il nuovo centro».

Alessandra Segafreddo

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