Una macchina con le mani di un uomo

CASADA. Guarda la macchina con la stessa intensità con cui si osserva un figlio che cresce. E che dà soddisfazioni. Marco Doriguzzi da Casada (frazione di Santo Stefano), 35 anni, osserva in questo modo, con premura e quasi affetto, la sua creatura, una macchina ibrida che sta intagliando il legno con l'abilità di un uomo.
«L'avevo immaginata proprio così», spiega mentre controlla il video del computer che la comanda, «ovvero una via di mezzo fra una macchina che lavora il metallo ed una che lavora il legno. Quindi capace anche di essere delicata su una materia come il legno che esige un tocco dolce, se non lo si vuole rovinare».
La sua macchina a tre assi è infatti in grado di realizzare pezzi intagliati nel legno con la stessa abilità dell'uomo, ma ovviamente in tempi minori ed anche con una grandissima attenzione al dettaglio.
«Quindi consentendomi», spiega, « di avere un costo più conveniente per il cliente».
Ma senza perdere di qualità, tant'è che alcuni suoi pezzi sono andati ad abbellire i negozi della Moncler in Giappone, allestiti da un'azienda di Auronzo, la Bottega d'Arte di Giampaolo Zandegiacomo (che ha curato l'arredamento per la catena francese di abbigliamento), con cui Marco collabora.
«Ho sempre avuto la passione delle macchine», prosegue, «fin da ragazzo. Ho frequentato l'Istituto professionale a Pieve, poi sono andato a lavorare in officina, occupandomi soprattutto di riparare, ma anche di inventare, le macchine a controllo numerico».
Nel 1998 Marco inizia a lavorare a Conegliano per una ditta del settore; quattro/cinque anni come pendolare, per scappare ogni sera a casa a coltivare l'altra sua vera passione, che è l'arrampicata sportiva.
«Sono un appassionato di montagna, adoro arrampicare. Ma faccio anche boulder».
Per lui la montagna è una decisiva filosofia di vita.
«Pian piano la parentesi di Conegliano si è andata chiudendo e mi è venuta voglia di tornare a vivere qui; non avevo un lavoro, ma un'idea chiara sì: volevo costruire da solo questa macchina che ora sta intagliando una ghirlanda su una tavola di legno lunga oltre due metri. Un'idea fissa: fare da me una macchina che potesse lavorare il legno come se fosse intagliato a mano. Una macchina CNC, a controllo numerico computerizzato, a 3 assi».
Marco chiede così ospitalità al padre Danilo, che aveva un'officina dedita all'occhiale, alla produzione e saldatura di minuterie; e parte la sua sfida.
« Ci ho messo tre mesi esatti, lavorando 10 ore al giorno, senza pause, quasi in apnea».
E tuo padre?
« Veniva ogni tanto a guardare e scuoteva la testa», sorride, «non mi sembrava molto convinto delle mie capacità. Poi il 20 dicembre 2010 la macchina è partita: non si è più fermata».
E tuo padre?
«E' venuto a dare un'occhiata. Non ha detto nulla, ma mi ha dato una pacca sulla spalla. Era soddisfatto anche lui».
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