Una folla all’ultima scalata di Lino
Il feretro di Lino Lacedelli portato a spalla dagli Scoiattoli. Un mare di folla a Cortina ha dato l’ultimo saluto al conquistatore del K2, letta in chiesa una lettera dei figli. «Gramarzè a dute» L’omaggio della gente e delle istituzioni

CORTINA
. Una folla immensa si è stretta attorno ai familiari di Lino Lacedelli ieri per la cerimonia funebre. Una folla commossa, rispettosa e riconoscente alla grandezza di un uomo che se n’è andato lasciando un vuoto che sarà difficile colmare. I sindaci di Cortina e di Montebelluna (che diede la cittadinanza onoraria a Lacedelli) con i rispettivi gonfaloni, Stefano Ghezze e Matteo Toscani in rappresentanza della Provincia, Dario Bond per la Regione, il prefetto e poi soprattutto loro.
Gli Scoiattoli, i membri del Soccorso Alpino, le Guide Alpine i climbers arrivati dai Comuni limitrofi, dall’Alto Adige, dall’intero Veneto e anche da fuori regione. E tanti cittadini, rappresentanti di associazioni, delle Regole, della protezione civile. Un funerale celebrato nella giornata che la chiesa dedica a Cristo Rè dell’Universo, una coincidenza che per lo stesso parroco è stato un «segno della Provvidenza».
«Questa folla immensa che la chiesa non riesce a contenere», ha sottolineato durante il suo sermone il parroco don Davide Fiocco, «racconta da sola la stretta vicinanza che tutto il paese e non solo Cortina vuole manifestare ai familiari di Lino e alla sua grandezza umana». Non ha voluto ricordare le imprese di Lacedelli il parroco per non dimenticare nulla, imprese che d’altra parte tutti conoscono e ricordano con orgoglio.
«Nonostante la conquista del K2», ha sottolineato il parroco, «Lino non si è mai montato la testa. Venerdì mattina sono andato a casa per la benedizione. Ho trovato la sua sposa che dopo 52 anni era orgogliosa dei momenti passati assieme». Venerdì da un sacerdote che abita al mare, ma che ama la montagna don Davide ha ricevuto una mail: «Ho saputo della scomparsa di Lacedelli. Ora tocca a te accompagnarlo verso la montagna più alta e fargli da guida verso l’ultima scalata». Lacedelli che è stata una guida attenta e scrupolosa per tanti amanti della montagna, ora si appresta a salire la via più ardita, la montagna più elevata, l’ultima che mancava, quella che lo porterà da Dio Padre Onnipotente. «Non sono io che lo guiderò», ha ammesso don Davide, «ma sarà il Vangelo, sarà lo stesso Gesù, al quale noi raccomandiamo il nostro fratello Lino. Avrà una guida con la G maiuscola e arriverà in vetta sereno. Lino percorre per la prima volta questa importante e impegnativa scalata, ma noi lo immaginiamo già nell’abbraccio di Cristo». Lacedelli è stato ricordato dallo stesso parroco come un uomo affabile verso tutti, sorridente, carico di simpatia. Don Davide ha ricordato anche l’aggettivo preferito di Lino, quello che per lui era un vero e proprio intercalare: eccezionale. Lacedelli trovava tutto eccezionale, la vita, la sua famiglia, le imprese, le crode. «Davanti a te Gesù tutto è davvero eccezionale». Queste le parole che Lino secondo il parroco don Davide Fiocco ha detto arrivando in cima alla sua ultima scalata, quella che l’ha portato nella casa del Signore.
Argomenti:lino lacedelli
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Leggi anche
Video