Una fatalità: l’annegamento dopo essere scivolati nell’Ardo / FOTO

I soccorritori hanno trovato i calzini di Laura e le scarpe di Alberto, che non sapeva nuotare Due le ipotesi: volevano attraversare il torrente o lavare il cane di lui. L’incidente attorno alle 15.30

BELLUNO. Il decesso, avvenuto per annegamento, risalirebbe alle 15.30 circa di sabato. Solo mezz’ora dopo il loro allontanamento dalla casa dei genitori di Laura, dove Alberto aveva parcheggiato la sua automobile.

A stabilirlo è stata l’ispezione cadaverica effettuata ieri mattina sui corpi dei due giovani, in seguito alla quale il magistrato di turno ha ritenuto di non dover disporre anche l’esame autoptico.

Solo supposizioni, invece, su quello che sarebbe successo poco prima della caduta dei due nelle acque del torrente Ardo.

Gli elementi raccolti sul posto da inquirenti e soccorritori, tuttavia, farebbero escludere che Laura e Alberto si trovassero in località Corontola per fare il bagno. In primo luogo perchè il 29enne di Castion, stando a quanto avrebbero ricostruito gli agenti della questura, non sapeva nuotare. Ma non solo. Dopo aver recuperato i corpi, gli uomini del Soccorso alpino avevano ispezionato le rive dell’Ardo per un centinaio di metri, a monte e a valle del luogo del ritrovamento. Nessun oggetto personale riconducibile ai due e che lasciasse intendere a un pomeriggio balneare, nemmeno un asciugamano. Solo un paio di scarpe e uno di calzini, rosa, di Laura, alcuni metri più a monte (dove il torrente non supera i 40 centimetri), prima di una piccola cascata che si getta in un “boion”, dove l’acqua supera i due metri d’altezza. Nessuna traccia, poi, delle scarpre del giovane.

Tutti indizi che farebbero pensare al tentativo di attraversare l’Ardo da parte dei giovani. Poi, forse, la scivolata di entrambi o di uno dei due, con l’altro trascinato via dopo un disperato tentativo di soccorso. Una caduta fatale, in ogni caso, complici la corrente, le rocce e le acque, in questo periodo ancora molto fredde, dell’Ardo.

Non sarebbe da escludere, tuttavia, anche l’ipotesi che volessero far fare il bagno al labrador di Laura, che i due giovani si erano portati dietro per la loro passeggiata e che con i suoi latrati aveva attirato l’attenzione di un passante, un minore: il primo a lanciare l’allarme, riferendo dell’accaduto ai genitori.

La macchina dei soccorsi si è attivata intorno alle 18.30, inizialmente per la segnalazione di un corpo avvistato nell’Ardo, a Bolzano Bellunese, in località Corontola.

I primi a portarsi sul posto sono stati gli uomini del Soccorso alpino di Belluno, che dopo aver percorso un sentiero boschivo di circa 500 metri, hanno raggiunto il luogo della segnalazione. Solo in quel momento, una trentina di metri più a valle del corpo del giovane, trovato impigliato tra i rami di un albero caduto in acqua, i soccorritori hanno scorto in lontananza un altro cadavere, bloccato tra alcune rocce: era quello di Laura Losso. Entrambi i corpi sono stati ritrovati in posizione prona, quella più frequente per un decesso da annegamento.

Una tragica fatalità. Questa l’unica certezza, la fine di due giovani vite, di due ex fidanzati, di due amici ancora legati da un rapporto speciale.

Un legame così forte che ieri le famiglie avevano espresso il desiderio di un rito funebre congiunto, forse nella chiesa di Castion. Per l’ultimo saluto a Laura e Alberto, tuttavia, bisognerà attendere presumibilmente la giornata di mercoledì.

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