Una camera di volo per studiare le api Al Maraga parte il progetto “Bee Aware”

Inaugurata l’arnia didattica nel parco cittadino: contiene anche una webcam per seguire l’attività dell’alveare 

Il progetto



Da apicoltori ad apicultori. È partito ieri a Belluno il progetto “Bee Aware”, con l’avvio del monitoraggio pubblico dello stato di salute dell’alveare posto al parco Maraga, che servirà come postazione didattica per le scuole e come punto informativo per la sensibilizzazione di tutti verso la preoccupante situazione delle api.

La “camera di volo”, realizzata dai Comuni di Belluno e di Limana con l’associazione ApiDolomiti e i fondi di Cipra (7 mila euro + 3 mila del Comune) nell’ambito del progetto internazionale che coinvolge i Comuni alpini nella protezione delle api, è stata progettata dall’architetto e apicoltore Massimiliano Dell’Olivo: «L’idea era di coniugare la gestione delle api e la sicurezza dei bambini al parco, così è stato deciso di realizzare questo “camino” per far uscire gli insetti a una quota di sicurezza. Ci sono pochissime camere di volo come questa al mondo e rappresentano una novità interessante per Belluno».



Oltre a quella di Belluno, a Limana è posizionata un’altra arnia del progetto all’esterno della sede di ApiDolomiti. Sono arnie didattiche, monitorate in tempo reale con sensori che rilevano i principali parametri vitali dell’alveare: temperatura, umidità interna ed esterna, e il peso delle colonie. Inoltre, sono anche dotate di una webcam che permette di seguire in tempo reale l’attività all’interno dell’arnia. Si potrà così vedere quanto accade nella camera di volo e monitorare i diversi parametri: per farlo, basterà accedere al sito www.paesedelmiele.it. Inoltre, verranno installati dei monitor all’ingresso delle scale mobili, a Belluno, e nella biblioteca di Limana, dove saranno riportati i dati delle due colonie in tempo reale. «Questi animali vanno conosciuti e protetti, e questa crisi globale va vista come un campanello d’allarme che sta mettendo a nudo molte incongruenze sul modo in cui l’uomo sfrutta le risorse della Terra senza curarsi di nulla e di nessuno», spiega l’assessore all’ambiente di Belluno, Alberto Simiele, «speriamo possa insegnarci che l’immenso patrimonio che la natura ci offre non va dilapidato, ma conservato». «Soluzioni che possano coinvolgere i giovanissimi come l’apiario didattico secondo noi vanno nella direzione corretta, così come le soluzioni di bio-monitoraggio degli alveari studiate da ApiDolomiti e la trasmissione in tempo reale dei dati ai monitor per il pubblico, espedienti accattivanti che stimoleranno la curiosità anche di chi non è addetto ai lavori», aggiunge lil collega di Limana, da anni “Paese del miele”».



Sulla stessa lunghezza d’onda anche ApiDolomiti: «Il progetto “Bee Aware” ci ha consentito di realizzare una finestra virtuale per consentire a tutti, grandi e piccoli, di immergersi della vita dell’alveare da considerare come un tutt’uno, un superorganismo, dove ogni individuo d’ape ha un ruolo programmato e nessuno può vivere da solo», sottolinea il presidente, Roberto Piol. Il progetto è stato possibile grazie all’impegno di diversi apicoltori (Luca Serafini, Massimiliano Dell’Olivo, Siro Bona, Andrea De Bona) e artigiani locali. «Gli apicoltori devono diventare apicultori», spiega De Bona, «per comprendere e spiegare l’importanza di questi insetti nel nostro ecosistema». –

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