Un totem tradizionale ladino da una pianta di rovere di 10 metri
LA CURIOSITA’
Un totem tradizionale ladino, il primo esemplare: da una pianta di rovere di 9,33 metri, dal peso di 40 quintali, lo scultore Alessandro Allegri di Cortina ha ricavato il primo totem ampezzano, momentaneamente posizionato a Pian da lago, davanti alla falegnameria Dimai.
Una vera opera d’arte, commissionata da Alberto Dimai, noto falegname di Cortina, che ha coronato un suo desiderio: avere un totem in legno ricavato da un pezzo unico, come quelli che ha visto quando si recò nel 1995 in Canada. Questo però non riproduce soggetti indiani, ma montanari: fauna, leggenda, figure geometriche messe insieme dalle abilissime mani di Allegri.
«È stato un lavoro molto difficile e impegnativo, per vari motivi» spiega lo scultore, «mi sono ritrovato a lavorare su una pianta alta e stretta messa in posizione orizzontale, senza poter avere una prospettiva da lontano per poter valutare come stava venendo il lavoro. Uno sforzo enorme. Inoltre, visto il peso della pianta, ho dovuto studiare un sistema attraverso un marchingegno che ruotasse il tronco man mano che lo lavoravo tutto attorno. Sono partito elaborando al computer un modello in 3D rispettando proporzioni e misure, da riportare poi sulla pianta. È stata una bella sfida».
Alla base ci sono gli gnomi, che sostengono il primo animale, l’orso. Per staccare, sono state inserite due sfere, che riproducono la Terra e la Luna. Tra le due sfere vi è lo stambecco rampante, mentre sopra alla luna il camoscio che salta. Quasi in cima c’è l’aquila, con la sua grande apertura alare, che ha tra gli artigli un agnellino, la sua preda. E alla fine, uno gnomo: mano sulla fronte, scruta l’orizzonte, il futuro.
«Allegri è l’unico che poteva fare una lavoro del genere» spiega Dimai, «abbiamo concordato di fare una cosa originale; io volevo due figure geometriche – in questo caso le sfere – poi gli animali della zona, insomma un totem di montagna. In un certo senso, ho voluto valorizzare l’artista, e dimostrare che non serve andare lontano per fare cose molto belle con investimenti minimi. Per esempio, un soggetto del genere starebbe bene all’entrata del Parco naturale di Cortina. Tempo fa lo proposi alle Regole, ma non è stato recepito. Potremmo abbellire i nostri posti con cose belle e locali, e senza spendere troppo». —
Marina Menardi
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