Un sit-in a Casera Palantina
FARRA D’ALPAGO. Casera Palantina, nell’omonima valle, a quota 2 mila metri, una anno fa «è stata vigliaccamente bruciata, con un atto doloso che è stato un avvertimento ed una minaccia». Lo ricorda Vittorio De Savorgnani, dell’associazione “Mountain Wilderness”, alla vigilia del 26° raduno degli alpinisti ed ambientalisti sotto la cima del monte Cavallo. Domenica l’appuntamento, che l’anno scorso, a pochi giorni da quell’incendio, non si tenne per il tempo davvero malvagio.
«Non dobbiamo lasciarci intimorire da questo atto violento che, nell' intento di chi lo ha commesso, vorrebbe farci desistere dal nostro impegno per il Cansiglio, che dura ormai da più di 30 anni», sostiene De Savorgnani, anima dell’organizzazione che porterà in Cansiglio non meno di mezzo migliaio di manifestanti. «Invece noi ci troveremo ancora per discutere del futuro dell'Antica Foresta del Cansiglio, per dimostrare che non solo non ci facciamo intimidire, ma queste azioni da vigliacchi devono determinarci ancora di più. Parleremo dell'attuale situazione, delle proposte da fare alla Regione Veneto e alla Regione Friuli Venezia Giulia, del problema dell'eccesso di cervi, del progetto di pale eoliche sul monte Pizzoc e se davvero il progetto di collegamento con impianti da sci tra Colindes e Pian Cavallo è stato abbandonato o potrebbe ancora ripresentarsi».
Mountain Wilderness, l’Ecoistituto di Michele Boato, le altre associazioni protagoniste dell’incontro hanno proposto a tutti i partecipanti di portarsi un robusto sacco da rifiutiper poter raccogliere un po' di materiale presente attorno a Casera Palantina, «diventata, grazie alle nostre marce, un simbolo importante per tutto l'impegno delle associazioni ambientaliste venete e friulane e come tale lo dobbiamo considerare». La partenza da pian Canaie, domenica mattina, alle 10. A mezzogiorno il sit-in nei pressi della vecchia casera incendiata. (fdm)
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