Un progetto di centralina spacca la comunità

Livinallongo, nella frazione di Andraz vince solo per pochi voti la linea del “no” all’impianto proposto dalla ditta che vede un paesano tra i titolari

LIVINALLONGO. La frazione di Andraz ha detto no alla nuova centralina sul Rio Andraz. Interpellati dal Comune com’è d’obbligo per un parere in merito alla concessioni di alcuni terreni di uso civico per la costruzione dell’impianto richiesto dalla “Pustri Energia”, i frazionisti si sono divisi ed il diniego è passato solo per una manciata di voti.

«Il progetto», spiega l’assessore Claudio Sorarui, «è quello presentato ancora nel 1993 dalla Idreg Veneto e poi abbandonato. Forse, ma questa è una mia ipotesi, per assicurarsi la concessione in modo che poi nessuno possa più presentare progetti in concorrenza. Infatti l’iter non è poi più proseguito. L’autunno scorso, quando abbiamo sentito che qualcosa si stava di nuovo muovendo, abbiamo chiesto agli enti competenti se come Comune potevamo presentare un nostro progetto. Ma ci è stato risposto che non era possibile. A resuscitare il progetto è stata un’altra società, la Pustri Energia (della quale uno dei titolari è un abitante di Andraz, Fabio Dellavedova, ndr) che ha fatto un accordo con la Idreg Veneto. Nell’ottobre scorso, poco prima che venisse convocata la conferenza dei servizi nella quale veniva trattato questo progetto, mi ha chiamato il capofrazione di Andraz per riferirmi la contrarietà dei frazionisti a questa nuova centrale, così come lo erano stati nel 1993 e più di recente alla centralina sul Rio Castello (quest’ultima già quasi ultimata, ndr). Per questo abbiamo contattato i tecnici del Bim per fare alcune valutazioni. Ed è sulla base di queste, ma soprattutto per questioni ambientali, che abbiamo presentato le nostre osservazioni decisamente contrarie al progetto».

«Durante l’autunno», racconta ancora l’assessore Sorarui, «in Comune sono arrivate le domande per le concessioni dei terreni. Nel frattempo però, come amministrazione ci eravamo incontrati con i rappresentanti della Pustri Energia per capire, nel caso il progetto venisse comunque approvato, quanto sarebbero stati disposti a versare nelle casse comunali come compensazione ambientali. Ma la loro proposta era più bassa del coefficiente già determinato ed applicato nell’autunno scorso per la centralina sul Rio Castello. “Non possiamo tornare indietro”, è stata la nostra risposta. E da allora non abbiamo avuto più notizie. Fino ai giorni scorsi, quando durante la riunione della frazione di Andraz, il rappresentante della Pustri Energia Fabio Dellavedova ha letto una dichiarazione nella quale ha ribadito che per legge non sono tenuti a versare nulla al Comune. Per questo sono rimasto meravigliato che in molti abbiano votato sì. Adesso aspettiamo il parere che dovranno dare altre frazioni interessate e vediamo come procederà l’iter a Venezia. Non è detto che il Comune non prenda qualche iniziativa».

Lorenzo Soratroi

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