Salta il corso di acque libere alla piscina di Lambioi: utenza furiosa
Sportivamente non conferma il contratto all’allenatore. Problemi anche con gli atleti paralimpici a due mesi dagli Italiani

Acque agitate in vasca a Lambioi: una riapertura rovente fra le corsie alla luce delle novità (silenziate) maturate in questi 15 giorni di chiusura per manutenzione.
Perdite, oltre che nei conti (vedi Canottieri emigrata), si registrano anche fra gli ingaggi, con coach non confermati per cambi improvvisi di contratti e corsi che non ripartono. È il caso di quello di acque libere che nel silenzio di mezzo agosto è stato «sospeso fino a data da destinarsi» per supposti «motivi organizzativi». Doveva partire ieri ma è stato abolito. Di fatto, l’allenatore che aveva dato vita a un gruppo di una trentina di persone tesserate per l’agonismo è stato messo da parte: uno dei contratti non confermati da Sportivamente. Gli stessi iscritti non sono stati informati dello stop: la notizia è circolata a inizio settimana solo perché qualcuno ha chiesto lumi e si è visto rispondere via mail che l’appuntamento del mercoledì è cancellato dal calendario.
Ciò determina cambi anche in altri corsi agonistici, come quelli degli esordienti, e non sanno che pesci pigliare neanche gli atleti paralimpici che fra due mesi sarebbero impegnati nei campionati italiani in vasca corta a Fabriano e che non hanno più l’allenatore. Anche per loro un cambio senza preavviso di una figura, fondamentale, punto di riferimento di stima e fiducia.
Insomma, un caos senza precedenti che di fatto sta producendo malessere nell’utenza: la protesta monta e c’è già chi ha deciso di non tesserarsi più sotto l’ombrello di Sportivamente, considerato il trattamento.
Tutto era iniziato a maggio con lo spostamento di un dipendente al De Mas, per cui si erano spesi oltre 200 firmatari di una petizione in Comune, finita anche sugli scranni del consiglio comunale ma poi è tutto morto lì. I cambiamenti attuati dai vertici di Sportivamente invece sono continuati fra demansionamenti di collaboratori e anche mancate conferme dei contratti di collaborazione (nel mirino le partite Iva), complici il silenzio di Palazzo Rosso e lo sfruttamento del fermo vasca per la manutenzione annuale.
Acque libere (dove erano confluiti anche alcuni atleti del triathlon), finora era stato affidato alla competenza di un tecnico che seguiva anche l’agonistica dei ragazzi. Con un colpo di spugna la direzione di Sportivamente ha assegnato alcuni corsi ad altri istruttori, sospendendo invece quello di Acque libere e di fatto calpestando un movimento impegnato in gare in mare da diversi anni, con atleti tesserati dalla stessa società: nuoto di fondo competitivo che ha visto gli atleti gareggiare dall’Oceanman di Cattolica alla traversata dello Stretto, a Parenzo, alla Valun Cres solo per citarne alcune.
Quanto basta per far montare gli iscritti mai coinvolti direttamente e colpiti dalla brutta notizia: in una chat interna la quasi totalità degli atleti ha denunciato la situazione paventando anche di boicottare i tesseramenti: «si era creato un gruppo e lo hanno disintegrato», dichiarano gli atleti. Ma c’è anche chi sottolinea, lanciando uno sguardo più in generale al nuoto a Lambioi, una «diminuzione della qualità di offerta della piscina e dei vari istruttori, ce ne sono sempre meno e anche il personale… sono andati via tanti» proseguono in maniera corale.
«Personalmente, ma in molti la pensano come me» dice un papà, «esprimo un attimo di preoccupazione per il futuro: per me Lambioi è un riferimento dal punto di vista sportivo, una piscina che è un faro in provincia, ma come qualità del servizio sono preoccupato per il futuro e anche per i miei figli che la frequentano. Anche il corso di Acque libere: confrontandomi con altri atleti di altre regioni, noi abbiamo un livello di qualità e preparazione con il nostro allenamento che altrove non c’è. Perdiamo veramente moltissimo non avendo più il nostro tecnico».
Casi che potrebbero ripercuotersi sui conti di Sportivamente: la Canottieri ha scelto un nuovo luogo per gli allenamenti, i centri estivi hanno segnato un drastico calo di iscritti in estate, complice la scelta di non prolungare l’orario fino al primo pomeriggio e non venendo incontro alle famiglie (l’osmosi ha favorito per esempio il Circolo tennis di Belluno); il mondo dei corsi per i bambini segna il passo alla ripresa della stagione, la mancata riconferma di questi corsi riduce le entrate mentre il bilancio accusa maggiori spese come quelle per alcune consulenze esterne affidate da questa gestione: una (già nota) tra l’altro per rivedere la pianta organica (11 persone in tutto).
Il sospetto, tornato a galla in questo periodo, è che il Comune abbia trovato il modo di mollare la società partecipata, vecchia idea mai andata in porto: non a caso ad agosto si era diffusa la voce di un’intesa già stretta con una società esterna. —
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