Un premio alla carriera per 15 bellunesi doc

Sono state consegnate le onorificenze di commendatore, ufficiale e cavaliere Il prefetto: «Queste persone devono fungere da esempio per i nostri giovani»
Di Martina Reolon

BELLUNO. «Dalle figure che andiamo a premiare oggi ci arriva un grande insegnamento: quello a non isolarci in una visione egoistica, ma agire in modo costruttivo per la coesione della nostra società e per riuscire ad affrontare le sfide del domani, che saranno tante».

Ieri sera la Prefettura di Belluno ha ospitato la tradizionale cerimonia di consegna dei diplomi delle onorificenze dell'Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, conferite con decreto del presidente della Repubblica a chi si è impegnato in vari campi, dalle lettere all’economia, dalle pubbliche cariche alle attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché nelle carriere civili e militari. E il prefetto Maria Laura Simonetti ha voluto sottolineare l’importanza della presenza nel territorio di persone che hanno saputo spendersi per il bene collettivo.

Quindici premiati. Sono 15 i bellunesi che hanno ricevuto il riconoscimento per l’impegno profuso in diversi settori. L’onorificenza di “commendatore” è andata a Fausto Bortolot di Zoppè, che ha lavorato in Italia e all’estero con il titolo di “maestro gelatiere”. Lo stesso riconoscimento ad Attilio Somacal di Mel, consigliere del Collegio dei geometri di Belluno dal 1967 al 1975, nonché assessore all’Urbanistica a Mel dal 1970 al 1975. Ed è diventata commendatore anche Angela Dal Mas, figura molto conosciuta nel Bellunese, visto che per 47 anni ha prestato servizio proprio in Prefettura.

Milena Piasente e Vincenzo Coppola: sono i due nuovi “ufficiali”. La Piasente, residente a Feltre, è dirigente alMministero dell’economia e delle finanze, oltre che esperta in campo legislativo per l’Unione Europea. Coppola è invece colonnello, è entrato a far parte dell’Esercito italiano nel 1952 ed è già “croce d’oro” nel 1969. Gelatiere e ristoratore in Germania, dove è emigrato nel 1957, Silvano Casol è tra i fondatori della Famiglia Bellunese Nord Reno Vestfalia e da ieri è “cavaliere”. Come Luigi Cogliati di Sedico, maresciallo dei carabinieri in congedo e coordinatore provinciale delle sezioni dell’Associazione nazionale Carabinieri. Titolo di “cavaliere” anche all’avvocato e giornalista Emanuele D’Andrea di Vigo di Cadore, così come per Giuseppe D’Incau di Pedavena, operaio in quiescenza di Sava ed Enel, molto attivo nel campo del volontariato, e Matteo Fratianni di Belluno, che ha coperto l’incarico di comandante del Nucleo investigativo del reparto operativo provinciale dei Carabinieri.

E sono “cavalieri” anche Sandro Lavanda di Trichiana, alle spalle molte cariche pubbliche, oltre che ideatore di Ascom formazione; Luciano Mondin di Alano, che ha lavorato in Libia, Algeria, Egitto, Giordania e Iraq; Franco Pittino, comandante della stazione dei Carabinieri di Vigo e Michele Russo, socio fondatore e attuale presidente onorario del Nucleo di Protezione civile “Zoldo Dolomiti”.

L’importanza dei “talenti”. «In una provincia montana come Belluno», ha sottolineato il subcommissario Emanuela Milan, «i pregi e i talenti acquisiscono un’importanza ancora maggiore». «Entusiasmo, energia e dedizione sono il più bell’esempio da dare ai giovani», ha fatto eco il vice sindaco di Belluno Martina Ravagni.

Spazio ai giovani e alla montagna. «Giovani a cui bisogna dare spazio e un aiuto maggiore per entrare nel mondo del lavoro», ha voluto mettere in risalto il cavaliere Casol. «Il periodo è critico, ma bisogna sempre pensare in positivo, impegnandosi per dar vita a qualcosa di migliore». Qualcosa di migliore anche per la montagna bellunese. «La Regione Veneto dovrebbe arrivare a una vera legge per la montagna», ha evidenziato D’Andrea. «Il secondo obiettivo da realizzare è cominciare a non pubblicizzare la montagna, ma la gente che la abita. Terzo: fare in modo che i giovani si occupino dell’amministrazione locale».

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