Un nuovo comitato per lanciare il museo della Grande guerra

AURONZO. Il Centenario della Grande guerra s’avvicina a grandi passi e in tutte le province venete un ruolo importante viene riconosciuto ai musei che raccontano quel conflitto. Piccoli o grandi che siano, spesso appaiono però arredati con criteri superati, con collezioni di carattere generalista, non in grado di assicurare la specificità di un determinato territorio e il suo speciale rapporto col conflitto. Ad Auronzo, nei locali di palazzo Corte Metto occupati dall’Ana, da anni esiste un piccolo museo, basato su foto e cimeli raccolti ed esposti grazie al fervido entusiasmo di Ottavio Molin, il noto fotografo scomparso l’anno scorso e per molti anni anima della sezione. L’esposizione è basata su una ricchissima serie di immagini fotografiche, esposte peraltro senza un filo conduttore preciso e senza adeguati pannelli esplicativi; ed anche i molti ed interessanti cimeli giacciono quasi alla rinfusa in un’apposita saletta, senza essere valorizzati come meriterebbero. Per ovviare a tutto ciò è sorto un comitato al quale hanno aderito rappresentanti del Cai, dell’Ana e del Consorzio turistico Auronzo Misurina (tra cui Paola De Filippo, Massimo Casagrande, Giovanni Larese, Carlo De Filippo, Valentino Larese, Aldo Corte e Stefano Muzzi). Alla riunione tenutasi nella sede del Consorzio sabato scorso hanno partecipato anche l’assessore alla cultura Anna Vecellio, gli esperti della Grande Guerra Walter Musizza, Giovanni De Donà e Giuseppe Teza; e poi Pietro Michieli, vicepresidente dell’associazione storica Bellum Aquilarum, e la professoressa Sigrid Wisthaler, presidente del comitato organizzatore di tutte le manifestazioni che si svolgeranno a Sesto per il centenario del 1915-1918. Nell’incontro, dopo la nomina a presidente del comitato di Stefano Muzzi, sono state analizzate le raccomandazioni fatte dal Masterplan della Regione Veneto per il Centenario, volte ad assegnare ad ogni museo un’area di precisa specializzazione, legata al territorio, che nel caso di Auronzo dovrebbe essere la guerra di posizione ad alta quota. Il museo di Auronzo, che ambisce al ruolo di portale d’accesso o almeno di centro informativo per l’ambito Comelico, Centro Cadore e Sappada, dovrebbe quindi illustrare le peculiarità di questo tratto di fronte e la sua complessità morfologica e climatica, la successione degli eventi, le sensazioni provate dai soldati e dalla popolazione. Si è deciso pertanto di affidare a Walter Musizza la stesura di un progetto di risistemazione del museo, in modo da renderlo adatto agli impegnativi ed ormai vicini appuntamenti del Centenario. Molto interessante è stata la testimonianza portata da Michieli e dalla Wisthaler sulle iniziative intraprese nella vicina Val Pusteria e sono state poste le basi per una prossima collaborazione con Auronzo, che potrebbe valorizzare al meglio il patrimonio di memorie presente in questo settore del fronte. Tra le ipotesi ventilate anche un progetto Interreg Italia-Austria sulla guerra aerea sulle Dolomiti, un tema che accomuna Cadore, Val Pusteria e Valle del Gail sotto il comune denominatore delle ricognizioni aeree sul fronte e sulle retrovie e delle relative foto scattate da 3000 metri su impianti militari, ma pure su case e strade di tanti paesi toccati duramente dal conflitto da una parte e dall’altra del fronte. (w.m.)
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