Un monolite ricorderà il sacerdote
Gli abitanti della Murgia lo dedicheranno domenica al prete ucciso

I funerali di don Cassol
LONGARONE.
Amava quella terra più di ogni altra e domenica quel suo amore sarà corrisposto con la posa di un monolite. Così gli abitanti della Murgia ricorderanno la tragica fine di don Francesco Cassol, il parroco di Longarone morto il 22 agosto scorso, dopo che un cacciatore del posto gli sparò scambiandolo per un cinghiale. «Una morte tragica e assurda», afferma la comunità murgiana che domenica si stringerà in un abbraccio ideale con Longarone e Belluno. Don Francesco aveva eletto questa parte di Puglia a rifugio dello spirito. Ci tornava ogni estate da otto anni, con umiltà e voglia di meditazione. La tragedia di don Francesco - e questa ne è la dimostrazione più evidente - non ha sconvolto soltanto le sue montagne d'origine, ma anche la terra che lo ha visto per l'ultima volta, terra che domenica ergerà sul luogo della morte un monolite in suo ricordo. «La vicenda di don Cassol non ha lasciato indifferenti i cittadini di Altamura e la comunità dell'Alta Murgia», affermano dal comitato sorto dopo la drammatica fine del sacerdote, definito come un "generoso camminatore di pace". Un uomo che cercava di nutrire la sua anima percorrendo i luoghi meno abitati e lontani dai modelli consumistici. «Per questo», proseguono dalla Puglia, «vogliamo dimostrare la nostra solidarietà e riconoscenza verso questo sacerdote e verso la comunità di Longarone e l'intero Bellunese». Prima della cerimonia - prevista a Pulo di Murgia domenica alle 10,30 - si terrà anche una conferenza di presentazione nei palazzi della Regione Puglia, cui parteciperà anche l'assessore regionale Angela Barbanente. Per gli organizzatori si tratta di un modo per «rinsaldare i vincoli di solidarietà e di amicizia tra la Puglia e il Veneto, tra le popolazioni dell'Alta Murgia e quelle dei monti bellunesi». Tante le adesioni arrivate al comitato promotore, dalla Basilicata al Veneto. La lista è lunga e vede tra i nominativi quelli dei sindaci di Longarone e Belluno, Padrin e Prade, ma anche la diocesi di Belluno-Feltre con don Giuseppe Bratti e il centro Papa Lucani di Santa Giustina. Sulla monolite sono state scritte poche e semplici parole. «A don Francesco Cassol che amava la Murgia, sentiero del suo ultimo rifugio».
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