Un migliaio di soci e ottanta volontari: Mano Amica Feltre da 25 anni con chi soffre
L’associazione affianca l’Ulss Dolomiti nella cura dei malati senza possibilità di guarigione con personale formato

Un migliaio di soci e ben 80 volontari sempre pronti a prestarsi per Mano Amica, sia nel settore della vicinanza spirituale al malato senza possibilità di guarigione che della “manodopera” sapiente per rendere sempre più curato e gradevole l’Hospice, e per le esigenze dei pazienti domiciliare che necessitano di presidi o altro. In 25 anni di attività il sodalizio, attualmente presieduto da Paolo Biacoli, si è messo sempre a disposizione dell’Ulss per sostenere l’azienda, con investimenti finalizzati all’acquisto di dotazioni utili, alla formazione e ai rinforzi nell’organico medico e infermieristico. Ma anche per suggerire e concordare le scelte del futuro nelle Cure palliative, scelte che hanno anticipato i tempi rispetto alla programmazione generale e che si sono qualificate e confermate quale modello da esportare.
IL PASSATO
È stata felice la scelta dell’Ulss Dolomiti di 25 anni fa di coinvolgere i volontari di Mano Amica a fianco del proprio personale, premette il presidente. «Dal 2018 si avviò un programma di formazione del personale delle Rsa e delle strutture per anziani del Feltrino e della Comunità di Primiero e, a partire dal 2020, in accordo con l’Ordine dei Medici e con le associazioni Mano Amica e Cucchini di Belluno, sono stati attivati i primi corsi per la formazione di medici di Medicina Generale con particolare interesse per le Cure Palliative», spiega Biacoli.
«La risultante di tutto questo è un servizio prezioso per i malati e per i loro familiari. Per questo dobbiamo essere grati a tutti gli operatori sanitari e del sociale , ai nostri volontari e a tutte le persone vicine a Mano Amica che ci hanno sostenuto in questi anni, a partire dai direttori generali che si sono avvicendati»
IL FUTURO
Sono tanti e complessi i progetti in corso. Ci sono l’assistenza domiciliare e l’hospice: «Le caratteristiche del nostro territorio richiedono di proseguire sul solco tracciato, vale a dire: assistenza del malato nel proprio domicilio, sia esso a casa propria o nei Centri Servizio per Anziani, con un sempre maggior coinvolgimento dei medici di famiglia», continua il presidente Biacoli. «La popolazione del Feltrino e di Primiero infatti è distribuita su un territorio montano molto esteso (1200 chilometri quadrati), con un solo ospedale. È da dire che sulla stessa superficie in pianura ci sono 6 ospedali. Questo giustifica l’ impegno prioritario su questo versante dei volontari di Mano Amica a fianco e in supporto del personale dell’Ulss Dolomiti, anche in sinergia con altre realtà montane».
Sul fronte pediatrico, Mano Amica continuerà a sostenere finanziariamente il progetto che l’Ulss Dolomiti sta portando avanti con l’Azienda ospedaliera di Padova, la Città della Speranza e l’Ail per accreditare all’ospedale di Feltre un riferimento provinciale per i bambini con gravi patologie. «Questo e altri progetti si sono potuti avviare grazie al lascito di Maria Sanvido, e alla sensibilità per le Cure Palliative dell’esecutore testamentario della stessa, Loris Paoletti», tiene a ricordare il presidente.
Importantissima la ripresa del gruppo di mutuo aiuto “Ali Aperte”, un ramo di attività di Mano Amica la cui mancanza si è fatta sentire durante la pandemia, per la condivisione e l’elaborazione del lutto con il supporto di professionisti qualificati.
MANO AMICA NELLE “CASE” DEGLI ANZIANI
Dal 2018 l’impegno di Mano Amica su questo versante è forte e continuo, sia per la formazione degli operatori di tali strutture, che per finanziare la realizzazione di stanze tipo hospice dove non ci sono, come quella di Feltre e di Cesiomaggiore. E al convegno di dicembre, a Feltre, si è sancito il momento conclusivo del corso di formazione sul campo che l’azienda Ulss 1 Dolomiti ha organizzato coinvolgendo tutti i Centri di Servizio del Distretto di Feltre.
SENSIBILIZZARE LA CITTADINANZA
«Fin dal 1997, il coinvolgimento dei cittadini è stata una scelta voluta sia dal presidente Bortoli che da Enrico Gaz», dice Biacoli. «Il radicamento di Mano Amica nel territorio è un’esigenza che ci sforzeremo di perseguire anche in futuro, cercando di superare le inevitabili difficoltà che la pandemia ha creato, attraverso le iniziative più diverse: dai Forum di novembre agli incontri con la cittadinanza sulla legge 219 (biotestamento). Un esempio illuminante è stato l’intervento dei presidenti che mi hanno preceduto, Francesco Bortoli e Enrico Gaz, per l’approvazione della legge regionale che ha istituito nel 2009 il diritto alle cure palliative estese a tutti i cittadini. Un lavoro di squadra che ha coinvolto le forze politiche e le associazioni dell’intera provincia di Belluno».
il regalo alla cittadinanza
Rapito dalla mirabile armonia di Artifizio Armonico, ensemble vocale e strumentale barocco diretto da Deniel Perer, il pubblico ha potuto godere di un grande concerto offerto da Mano Amica in occasione dei 25 anni dalla istituzione del sodalizio. Ma alle sonate di Vivaldi, magistralmente eseguite dalle voci a cappella e dagli strumenti musicali, ha fatto da controcanto un motivo, rilanciato al pubblico dai volontari del sodalizio che si occupa di pazienti senza possibilità di guarigione: “c’è tanto da fare...quando non c’è più niente da fare”.laura milano
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