Un masso si stacca durante i lavori a Rocca Pietore: centauro in ospedale

Ferito marchigiano portato via in elicottero. Sul versante c’erano i lavori per Terna, la strada era aperta
ROCCA PIETORE. È grande come una lavatrice il masso che un motociclista si è visto cadere davanti alla moto e che non ha potuto evitare: C.R., 44enne di Fano (Marche) è finito all’ospedale dopo l’incidente su una strada che stava percorrendo con un gruppo di amici, tutti in moto. Sul versante a nord della provinciale 641, sopra la zona di Boscoverde, una ditta subappaltatrice stava disboscando sotto la linea di alta tensione, per conto di Terna.


A cento metri di distanza circa, qualche giorno fa, durante gli stessi lavori, un albero ha spezzato un cavo dell’alta tensione, provocando un incendio nel bosco. Ora questo secondo incidente dopo il quale probabilmente verrà aperta una inchiesta in procura. Il lavoro di disboscamento ha provocato una caduta di sassi. Il più grosso di questi è arrivato fino alla strada colpendo il motociclista, gli altri sono stati fortunatamente bloccati da alberi e altri ostacoli e non sono arrivati in strada. Il problema però era proprio l’apertura della strada in contemporanea all’esecuzione di lavori a monte: dalle prime ricostruzioni di carabinieri e vigili del fuoco, il cavalletto con l’ordinanza che impone orari di apertura e chiusura, era di lato: dunque per automobilisti e centauri in transito, la strada poteva ritenersi aperta e in sicurezza. In quel momento non doveva cadere nulla.


Non è stato così: alle 9 l’incidente che ha coinvolto il 44enne marchigiano, portato via in elicottero all’ospedale di Belluno. Le sue condizioni non sono fortunatamente gravi ma con un masso così grande poteva accadere di peggio. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Caprile che hanno chiuso la strada, i vigili del fuoco di Agordo e i volontari di Caprile, Veneto Strade, l’elicottero del 118 che ha recuperato il ferito, e i tecnici di Terna. Da giorni una ditta sta lavorando per Terna al disboscamento sotto la linea di alta tensione: già dall’inverno, infatti, sono stati tagliati degli alberi in quota per evitare problemi alla linea elettrica e in questi giorni gli operai stavano lavorando per portarli via. Un lavoro appaltato a una ditta che ha poi subappaltato.


I lavori ora sono stati sospesi per questioni di sicurezza e per poter ricostruire la vicenda: non ci sono sequestri ma la situazione va valutata.


«Non so se ci sia una correlazione tra i lavori in corso e la caduta del masso» dice il sindaco di Rocca Pietore, Andrea De Bernardin, arrivato subito sul posto dell’incidente, «questo andrà valutato». Certo il terreno sul versante è stato interessato dai lavori, ma anche dall’acqua caduta con intensità negli ultimi giorni. Chi è salito parla di un versante slavato. Terna aveva messo quattro uomini (due in più rispetto al preventivato) per gestire la sicurezza mentre i lavori erano in corso. Sia in alto che in basso. A quanto pare il segnale che sarebbe stato lanciato da chi era in alto non è bastato per dare il tempo a chi era in strada di fermare il motociclista.


La moto, portata via dal carro attrezzi, ha riportato dei danni nella parte anteriore, il motociclista è rimasto ferito ed è ricoverato all’ospedale di Belluno. Resta il problema della messa in sicurezza del versante. La strada è stata chiusa al traffico, e riaperta a metà pomeriggio: il traffico nel frattempo, eccetto i mezzi pesanti, è stato deviato lungo la strada sottostante a Sorarù.


Le preoccupazioni degli addetti ai lavori ieri riguardavano la zona a monte del tratto di strada interessato dalla caduta del masso, ma anche quella del versante più avanti, proseguendo verso Malga Ciapela. Vigili del fuoco, personale di Veneto Strade e Terna hanno effettuato dei sopralluoghi per capire come operare. Da parte del sindaco De Bernardin, c’è invece sconforto. «La cosa più importante è che il motociclista non abbia avuto gravi danni» dice «per quanto ci riguarda devo invece annotare la sfortuna che, da tre anni a questa parte, si è abbattuta su Rocca: la seggiovia del Padon, la centralina che si è rotta, la strada di Sopracordevole, i problemi a Malga Ciapela, la colata di fango dei giorni scorsi e il masso di oggi. Penso che potrebbe essere sufficiente così».


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