Un comitato per celebrare i 500 anni dei Ghedina

Cortina. L’antichissima famiglia ricevette il suo stemma il 20 marzo del 1513 Presidente è Kristian. L’idea è di Paolo e Alberto, discendenti dei famosi “pittori”
Di Marina Menardi

CORTINA. Un comitato per festeggiare il mezzo millennio di vita della famiglia Ghedina. Il prossimo anno, nel 2013, saranno infatti trascorsi ben 500 anni dall'anniversario dell’assegnazione dello stemma alla famiglia Ghedina, una delle più antiche di Cortina (se non la più antica in assoluto), che si presume sia stato loro assegnato il 20 marzo del 1513.

A Cortina, infatti, le famiglie ampezzane “pure” hanno un loro stemma per distinguerle dalle altre, in base al loro cognome; i Ghedina, come accennato, sono tra le più vecchie, ma anche tra le più numerose in assoluto; e ieri è stata formalizzata la costituzione di un apposito comitato per festeggiare questo importante anniversario. L'idea è nata da due discendenti dei famosi pittori Giuseppe e Luigi Ghedina Tomasc, ovvero Paolo e Alberto, che vivono peraltro fuori Cortina. I due fratelli hanno contattato la presidente dell'Ulda, l'Union dei Ladis de Anpezo, Elsa Zardini, e le hanno proposto di riunire le famiglie portanti il loro cognome e di festeggiare questo evento.

«Ho accettato con grande entusiasmo questa proposta», ha dichiarato la Zardini, che si è subito messa all'opera per costituire il comitato.

Ne fanno parte l'ex campione di sci alpino Kristian Ghedina, in qualità di presidente; Cinzia Ghedina, ex presidente delle Regole d'Ampezzo (prima donna a ricoprire un simile incarico) come vicepresidente; e poi Alberto e Paolo Ghedina, i due discendenti residenti fuori Cortina promotori del comitato, Giorgio Ghedina, titolare di un noto ristorante del centro e, in qualità di presidente dell'Ulda, per l’appunto Elsa Zardini.

La famiglia Ghedina è famosa a Cortina in particolare per i pittori Giuseppe (1825-1896), e Luigi (1829-1900). Essi appartenevano ad una delle famiglie più in vista del periodo: il padre, Gaetano Tomash, soprannome venuto da un capostipite Tommaso, aveva rivestito la carica di sindaco e più volte di assessore. Era proprietario dell’albergo Aquila Nera, il primo che s’incontrava a Cortina scendendo da nord la strada di Alemagna, oggi hotel Aquila.

Egli possedeva poi lo stabilimento termale sul torrente Costeana, in località Campo di sotto, lo chalet accanto ai laghi Ghedina, e numerosi terreni sparsi un po’ ovunque nella Conca ampezzana.

La buona situazione patrimoniale della famiglia aveva permesso ai fratelli Giuseppe e Luigi di recarsi a Venezia e di frequentare l'Accademia delle Belle Arti, e di poter in seguito esercitare la professione di "pittore"; il fratello Angelo, pur non avendo frequentato l'Accademia, collaborava con Giuseppe e Luigi per diletto.

Dei Ghedina “pittori” si possono oggi ancoira ammirare, a Cortina, prorio all'inizio di corso Italia dalla parte nord, i bellissimi affreschi della "ciasa dei pupe", di fronte all'hotel Aquila, peraltro restaurati appena qualche anno fa.

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