Ulss di Belluno e Zooprofilattico insieme per garantire la sicurezza degli alimenti

I due enti controlleranno a campione bar, hotel e ristoranti in vista delle Olimpiadi. Sotto la lente anche le malghe 

La firma tra la direttrice dello Zooprofilattico, Antonia Ricci e il commissario Giuseppe Dal Ben
La firma tra la direttrice dello Zooprofilattico, Antonia Ricci e il commissario Giuseppe Dal Ben

Rinnovato oggi, 2 dicembre 2024, l’accordo quadro tra l’Ulss 1 Dolomiti e l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie sia per il controllo e lo studio delle zecche e le malattie trasmesse da questi parassiti, sia per avviare controlli e formazione sugli esercizi pubblici e non solo che manipolano e somministrano alimenti in vista delle Olimpiadi a garanzia della sicurezza e per innalzare gli standard igienico-sanitari.

L’accordo è triennale con possibilità di rinnovarlo per altri tre anni. 

«Con questo accordo», hanno precisato sia il commissario dell’Ulss, Giuseppe Dal Ben che la direttrice dello Zooprofilattico, Antonia Ricci, «i due enti si impegnano a realizzare in modo congiunto e coordinato iniziative scientifiche e programmi di ricerca, corsi di formazione e promozione della salute pubblica, promuovendo un approccio One Health, cioè promuovere la salute in modo globale non solo fisica ma anche ambientale, anche in previsione dei prossimi Giochi olimpici invernale Milano Cortina 2026».

Gli impegni sono di due tipi: di sanità pubblica focalizzandosi sulle zecche e sulle malattie trasmesse da questi vettori, e di sicurezza alimentare.

Per quanto riguarda la sanità pubblica è partito già quest’anno il progetto interreg  Monzec  che coinvolge il Tirolo orientale, la Val Pusteria e la provincia di Belluno. «Il progetto ha una durata di 30 mesi concludendosi nell’agosto 2026», ha spiegato Enrico Francione, veterinario del servizio Veterinario di Sanità animale dell’Ulss 1 Dolomiti. «Il piano coinvolge le associazioni venatorie e la polizia provinciale. «Ad oggi è stata realizzata l’App con cui i cacciatori una volta abbattuti gli animali durante il periodo di caccia potranno fotografare una zona dietro l’orecchio dell’ungulato per registrare la presenza di zecche e le foto poi saranno direttamente inviate al centro del Tirolo per l’analisi. Lo scopo è quello di capire se con questo sistema si riesce a comprendere la diffusione areale delle zecche e la loro specie per ottenere una mappa di diffusione». Ad oggi sono stati formati i cacciatori e l’App può essere scaricata tranquillamente dagli stores dei cellulari.

Dall’estate 2025 saranno campionate le zecche, e saranno aggiornati i dati sui patogeni presenti e sarà valutata anche la prevalenza nelle zecche. Alla fine tra il 2025 e il 2026 i dati saranno analizzati e diffusi. 

Il secondo filone è legato alla sicurezza alimentare e prevede tre tipologie di interventi: analisi e formazione del personale che opera in bar, ristoranti e hotel perchè la loro attività garantisca la sicurezza degli alimenti e l’innalzamento degli standard igienico-sanitari, il controllo e formazione di chi opera nelle malghe, ed infine il controllo e la prevenzione delle malattie trasmesse dagli alimenti. «Si tratta di ambiti molto importanti in cui è impegnata in prima persona non solo l’Ulss 1 ma anche quelle veronese, vicentina e trevigiana, ma anche la Regione Veneto, oltre allo Zooprofilattico», hanno precisato Damiano Comin a capo del Servizio veterinario di igiene degli alimenti di origine animale e loro derivati e il direttore del Servizio di valorizzazione delle produzioni alimentari dell’istituto zooprofilattico, Andrea Cereser

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