Ufficio postale a Igne a rischio chiusura Comune mobilitato

Anche gli uffici postali del Comune di Longarone sono finiti all’attenzione di Poste italiane, che in questi mesi sta valutando un piano di razionalizzazione e di chiusura degli uffici periferici. Sotto osservazione, in particolare, ci sono gli uffici di Igne e Fortogna. Ma se per quest’ultimo Poste Italiane aveva investito parecchio solo un paio di anni fa rinnovando i locali, per quello di Igne il rischio di chiudere è concreto.
«Appena Poste italiane ha comunicato l'elenco degli uffici periferici a rischio con inserito quello di Igne», spiega il sindaco Roberto Padrin, «ci siamo mossi subito come amministrazione comunale, chiedendo un incontro per capire meglio la situazione».
Così nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra amministrazione e Francesca Massaglia, responsabile della filiale Poste italiane di Belluno, la responsabile della comunicazione di Poste italiane Patrizia Da Rin, Mario Bianchet della gestione operativa della filiale di Belluno, e Antonella Rossa, responsabile per la pubblica amministrazione.
«Mi è stata presentata la situazione di antieconomicità da parte di Poste italiane degli uffici di Igne e Fortogna», spiega il primo cittadino. «Non ci sarebbero problemi per Fortogna: nel 2009 è stato fatto un importante investimento da parte di Poste sui locali, dotando l'ufficio di attrezzature nuove che sono state inaugurate nel 2010. Per Igne invece la situazione è diversa: l’utilizzo dell’ufficio è limitato, e poco incide il fatto che Comune abbia abbassato al minimo l’affitto dei locali».
Da una parte, quindi, l’esigenza di Poste italiane di razionalizzare il servizio e la spesa, dall’altra quella dell’amministrazione di tenere un servizio importante sul territorio. «Il confronto è stato costruttivo», continua il sindaco, «e ho ribadito la necessità di non privare la frazione di Igne di un servizio storico e fondamentale per i cittadini. Allo stesso tempo ci siamo messi a disposizione per valutare con attenzione i nuovi servizi di Poste italiane. Ho trovato in loro grande disponibilità e mi auguro veramente che si riesca a mantenere un ufficio fondamentale per i nostri cittadini. Ci incontreremo di nuovo tra qualche settimana per valutare ulteriormente la situazione».
Michele Giacomel
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