Uccise una ragazza guidando da ubriaco: tunisino arrestato

Schianto sulla “203 Agordina”: da sabato è ai domiciliari l’uomo che il 5 novembre causò la morte di Nicole Vittur

SEDICO. La sua folle corsa lungo l’Agordina aveva causato la morte di una giovane ragazza. Da sabato S.K. si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio colposo. L’uomo (un tunisino di 44 anni residente in provincia) è indagato per la morte di Nicol Vittur, 24 anni, impiegata di un’azienda di abbigliamento sportivo della Val Badia.

Sabato la polizia stradale di Belluno ha dato esecuzione alla misura cautelare disposta dal gip di Belluno.

Il tunisino dovrà rispondere anche dell’aggravante della guida in stato di ebbrezza: il tasso alcolico riscontratogli nei momenti immediatamente successivi all’incidente, infatti, era di circa 3 grammi per litro (sei volte più del limite massimo consentito).

Quel 5 novembre Nicole Vittur viaggiava, insieme a due amici, a bordo di una Fiat Punto, seduta sul sedile posteriore. Con lei un ragazzo (S.F. del 1991) e una ragazza (A.G. del 1990), che erano stati i suoi compagni nel viaggio a Loret de Mar.

Quel pomeriggio stava infatti tornando a casa, dopo una divertente vacanza nel nord della Spagna, insieme agli amici del cuore. Ma il viaggio di rientro le è stato fatale.

Erano le 18.45. La Fiat Punto aveva appena imboccato il lungo rettilineo di Candaten, quando in direzione opposta ecco arrivare un’auto che procedeva in maniera irregolare. L’Opel aveva sbandato prima verso destra e poi, correggendo malamente la traiettoria, aveva invaso la corsia opposta di marcia, centrando in pieno l’utilitaria dei tre giovani altoatesini.

Il durissimo schianto frontale aveva distrutto le parti anteriori delle due auto. Immediati i soccorsi, giunti sul posto sia da Belluno che da Agordo. Nicole Vittur era stata caricata sull’ambulanza, ma all’ospedale San Martino di Belluno era arrivata già morta. Meno gravi le condizioni dei suoi amici, ricoverati con codici diversi, ma comunque fuori pericolo di vita. La seconda ragazza presentava diverse fratture, mentre il ragazzo e l’autista dell’Astra avevano solo ferite lievi.

Subito il tunisino era apparso agli agenti della polizia stradale non completamente lucido. E l’apparenza questa volta non ingannava, visto che gli esami effettuati al pronto soccorso del San Martino evidenziavano per il solo S.K. una concentrazione alcolemica di molto superiore ai limiti di legge.

«Tale circostanza, unitamente ai precedenti specifici del soggetto sempre per guida in stato di ebbrezza», precisa il comandante della polstrada di Belluno, Modica, «ha determinato il sorgere di evidenti esigenze cautelari e, pertanto, ha indotto l’autorità giudiziaria a disporre l’applicazione degli arresti domiciliari».

Il tunisino dovrà dunque rispondere dei reati di omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza oltre alle altre violazioni previste dal Codice della strada.

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