Tutto ancora sospeso alla palestra di Narae

L’impianto donato da Luxottica è chiuso da cinque anni La palla passa alla nuova giunta dell’Unione montana

AGORDO. Mentre la nuova Vertik Area di San Tomaso spera di aprire entro l’estate, un’altra palestra, quella di Narae di Agordo, è chiusa dall’autunno 2014 e attende ancora piene certezze sul suo futuro.

Una storia comune ad altre infrastrutture pubbliche esistenti della vallata, come per esempio il Palacence, che in questi anni hanno assistito inermi di fronte alle discussioni pluriennali sulle possibilità di sfruttamento di un ex mulino a Taibon, sull’interesse o meno a realizzare dei centri benessere a Falcade e ad Arabba, su un progetto di utilizzo a fini cosmetici dell’acqua solforosa a Caprile e di fronte ai soldi che vengono congelati in attesa che le discussioni portino a qualcosa.

Più di cinque anni fa la palestra situata in un’area poco lontana dal municipio di Agordo (chiamata anche “palestra di Del Vecchio” in quanto fu il patron di Luxottica a donarla all’allora Comunità montana nei primissimi anni Novanta) è stata chiusa per problemi di sicurezza legati alle grandi vetrate non più a norma e che, quindi, andavano sostituite. Il controsoffitto, inoltre, costituito da pannelli poco resistenti agli urti, andava rifatto. A ciò si aggiungevano i problemi “cronici”: la mancanza di spogliatoi adeguati per accogliere gruppi o squadre e una via molto stretta di accesso alla palestra.

Per venire a capo di una situazione difficile da sbrogliare, giacché i Comuni agordini non avevano ritenuto di destinare allo scopo i fondi di area vasta, si era fatta avanti Luxottica.

«Inizialmente», spiega l’ex presidente dell’Unione montana, Fabio Luchetta, «su richiesta dell’azienda avevamo trovato la quadra affinché fosse direttamente lei a realizzare l’opera. Occorreva sottoscrivere una bozza di accordo, ma i tempi si sono dilatati in quanto l’azienda era impegnata nella fusione con Essilor. Nel frattempo c’erano anche stati dei passaggi con il Comune di Agordo poiché la questione relativa all’allargamento della strada di accesso è competenza dell’ente pubblico».

Luchetta ricorda anche come Luxottica avesse fatto redigere dallo studio Botter un progetto preliminare. «Un progetto», dice Luchetta, « che prevedeva la messa a norma dell’edificio, una radicale trasformazione interna, il rifacimento degli spogliatoi e la realizzazione di parcheggi esterni. L’idea era quella di utilizzare la palestra principalmente per la scuola, quindi anche per le associazioni del territorio. Si trattava di un intervento che, complessivamente, esclusa la viabilità di accesso, veniva a costare circa un milione e 300 mila euro. Una cifra che, in seconda battuta, Luxottica aveva spiegato di preferire sostenere attraverso un contributo all’Uma e non più modo diretto».

La questione ora giace sulla scrivania del nuovo presidente dell’Unione montana, Michele Costa, che l’ha inserita fra i temi da affrontare nelle prossime settimane.

Anche l’amministrazione di Agordo attende di conoscere i dettagli dell’operazione. «In questi primi sette mesi dopo le elezioni», dice l’assessore ai lavori pubblici, Giulio Favretti, «non siamo ancora stati informati di nulla. Quando l’Unione montana ci farà vedere il progetto, a quel punto potremo ragionare sulla questione della viabilità di accesso. Prima no». —

Gianni Santomaso

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