Tutti i negozianti contro i nullafacenti

L’emergenza degrado dei giardini di piazza Martiri vista da chi ci lavora: «Problema da risolvere»

BELLUNO. Nome di battaglia: “Bottiglia”. I commercianti di piazza dei Martiri conoscono molto bene i nullafacenti, spesso ubriachi, che bivaccano per ore nei giardinetti, addosso alle sculture sulla Resistenza di Augusto Murer. Tanto da sapere anche alcuni dei loro soprannomi. Del resto, devono sopportarli tutti i santi giorni, tranne quando piove: sentirli litigare ad alto volume o vederli fare i propri bisogni nei cespugli o nelle aiuole fiorite. A volte, sotto gli occhi increduli dei bambini, delle badanti o dei semplici passanti. Cittadini o turisti. Politici di destra, sinistra e centro e Polizia locale hanno già detto quello che pensano e tutti concordano sul fatto che questo problema di grave disagio sociale non si sposta in un altro parco, ma si risolve. Una volta per tutte, perché non basta invitare qualcuno con le buone a comportarsi in maniera più decorosa, se pochi minuti dopo si torna al punto di partenza, come in un eterno e snervante gioco dell’oca.

Il negozio di dischi della famiglia Pezzolla è una specie di tribuna d’onore, se il Campedel fosse uno stadio: «Me li vedo davanti tutti i giorni, per non parlare di quello che sento, dalla mattina fino alla sera.Capita che debba alzare la musica, per non sentire le continue urla o addirittura debba chiudere le porta. Fisicamente non mi danno alcun fastidio, ma sul piano personale ne faccio una questione di decoro. Non è possibile vedere una persona adulta che si abbassa i pantaloni e fa i suoi bisogni, senza curarsi della gente, che gli sta intorno. Possono esserci bambini o anziane signore, non fa assolutamente differenza. Siamo tutti d’accordo che si debba fare qualcosa. Non mi permetto di dire velocemente, perché sono ormai dieci o quindici anni che conviviamo con il disagio di queste persone, che andrebbero curate. Nessuno ce l’ha con la povertà o con la malattia: è indubbiamente un guaio da risolvere».

Girato l’angolo dei portici la Tabaccheria Pilat ha smesso di vendere le sigarette a queste persone. Che semplicemente non entra nel negozio, perché è ora di finirla: «Ciclicamente si dice che bisognerebbe agire, per migliorare il decoro di piazza dei Martiri, ma in realtà immancabilmente non si riesce a fare nulla di concreto, di fronte a chi dimostra ogni giorno di non avere assolutamente scrupoli nei confronti di nessuno. Ho visto anch’io qualcuno che la fa sui cespugli, senza curarsi di chi gli sta intorno. L’altro giorno è successo perlomeno tre volte e non è che mi ritrovo spesso al’esterno del mio negozio. Io ho già preso il mio piccolo provvedimento.Qui alcune persone non sono gradite, c’è poco da fare. Lo faccio anche per evitare di non essere pagato, per esempio e, nel corso degli anni, ho sperimentato anche i loro tentativi di mandare avanti qualcun altro per le cicche. Non funziona più. Mi auguro che si faccia sul serio e davvero amministrazione comunale e forze dell’ordine riescano a intervenire in maniera definitiva. Non si parli più soltanto, ma si cominci ad agire concretamente».

Dall’altra parte della piazza, anche la Libreria del Centro è come un palco a teatro: «Una volta, quando pioveva, venivano a ripararsi davanti alla nostra vetrina e, più di una volta, sono stata costretta a chiamare le forze dell’ordine, affinché si spostassero», racconta Valentina Andrighetti, «non è un luogo dove stazionare in attesa del sole e fosse solo questo il problema... fanno i loro bisogni sotto gli occhi di tutti e, in alternativa utilizzano il garage interrato qui dietro. Vorremmo tutti che la situazione cambiasse, perché così non si può continuare». (g.s.)

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