Turismo: «E' una stagione nera»

Il sindaco traccia un primo bilancio: «Solo adesso arriva qualcuno»
Il sindaco di Falcade Stefano Murer è preoccupato per l’andamento della stagione turistica
Il sindaco di Falcade Stefano Murer è preoccupato per l’andamento della stagione turistica
FALCADE.
Falcade piena di turisti? «Beh oggi sì, e penso che fino a Ferragosto sarà così. Peccato che siano gli unici giorni dell'estate in cui stiamo vedendo il paese abbastanza affollato di turisti». Il sindaco di Falcade Stefano Murer traccia un primo bilancio dell'estate, senza dati ma solo per sensazioni. E non è un bilancio positivo. «Giugno lo abbiamo perso completamente».


«Il paese era vuoto. Di solito invece, soprattutto nella seconda metà del mese, abbiamo una buona presenza turistica. Anche luglio è andato male, e qui ci ha messo lo zampino il maltempo praticamente continuo. In montagna con pioggia e freddo i turisti non vengono».  Resta il mese di agosto. «Sì, ma anche in questo caso non abbiamo avuto presenze fino a questi giorni. Ieri e oggi comincio a vedere un po' di gente. Speriamo che almeno il fine settimana di Ferragosto sia al completo». 


In questi giorni il primo cittadino sta girando per il paese facendo il fotografo. Da nove anni a Falcade c'è il concorso per il balcone e l'angolo fiorito. E a fare le fotografie ci pensa il sindaco: «E' anche un modo per rendermi conto della situazione del paese in ogni suo angolo, di vedere se ci sono cose che non vanno». E l'aspetto di Falcade, che emerge da questa ricognizione, è quello di un paese con i balconi chiusi, dove magari ci sono le luminarie di Natale da quattro anni.  Sono i balconi delle seconde case: poche quelle che sono state riaperte finora. Troppe le seconde case, ammette il sindaco: «Ma non ci si può fare nulla, sono frutto di una pianificazione fatta nel passato di cui ora si pagano le conseguenze».  L'aspetto positivo è evidentemente quello dell'Ici. Il Comune di Falcade introita 1 milione di euro all'anno per l'Ici, in gran parte grazie alle seconde case, su un bilancio complessivo di circa 4 milioni di euro.  La richieste che arrivano dai proprietari delle seconde case sono però molto elevate.


«Cosa chiedono? Il punto è che non chiedono, pretendono. Si va dalle proteste per la tassa sui rifiuti, alle lamentele per la pulizia delle strade, dalla richiesta di sgombero della neve a tutti gli altri servizi. I cittadini dovrebbero sapere che non possiamo arrivare dappertutto. E la frase "ma io pago l'Ici" la sento perfino troppo spesso. Le richieste sono eccessive rispetto alle nostre possibilità».  La stagione delle seconde case è stata anche quella che ha consentito a molti emigranti di costruirsi l'abitazione nel proprio paese; è stata una stagione importante anche per lo sviluppo economico dei nostri territori. Ma la conseguenza attuale è che ora Falcade è un paese di balconi chiusi.  Tante seconde case, pochi gli alberghi per un paese turistico. E ci sarebbe bisogno di qualche innovazione, di stare al passo con i tempi e con le richieste dei turisti. Ad esempio un centro benessere. Il comune di Falcade spera nei finanziamenti del Fondo Brancher per realizzare un centro benessere pubblico e migliorare in questa maniera l'offerta turistica.
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