Trovata una casa a 250 gatti e ora c’è anche un rifugio

/ FELTRE
Trecento sterilizzazioni in un anno e 250 adozioni. È questo il consuntivo dell’associazione Sos Animali Feltre che in poco più di due anni, dalla sua costituzione, ha trovato un alloggio nel Feltrino, un vecchio stabile rurale che ora, con l’impegno delle volontarie e con alcune donazioni liberali, si sta trasformando in un confortevole “appartamentino” per tutti i gatti trovati in condizioni deplorevoli che qui vengono accolti e curati prima dell’adozione. Nell’ultimo anno sono stati fatti adottare circa 250 animali. E grazie alla lunga esperienza delle volontarie si è potuto provvedere alla cattura di felini inselvatichiti segnalati nel territorio, per la successiva sterilizzazione dai veterinari.
Nel 2020 sono state effettuate negli ambulatori 300 sterilizzazioni di gatti maschi e femmine. «Dopo tante difficoltà», si evidenzia dal sodalizio, «dallo scorso anno si dispone di uno stabile rurale che viene adibito a rifugio per lo stallo provvisorio degli animali. Con la generosità di tante persone sono stati effettuati diversi lavori per la sistemazione delle stanze, e tuttora stiamo continuando con gli interventi per garantire il massimo benessere agli animali ospitati».
La modalità operativa dell’associazione parte dalla ricerca di animali segnalati sul territorio in condizioni di abbandono. Prima di poter disporre dell’edificio dismesso dalle sue funzioni di annesso rustico e ceduto in comodato, le volontarie prendevano gli animali e li tenevano nelle rispettive case e in quelle di persone che si offrivano. Così hanno cominciato a girare per i comuni di Feltre e quelli limitrofi, come Seren e Cesio, e si sono messe in contatto con i sindaci per avere una proposta di collocazione dei gatti abbandonati o un’indicazione.
Gli amministratori coinvolti hanno detto una cosa che risponde al vero, per la legge e gli standard previsti: edifici pubblici, ammesso che ce ne siano disponibili a una distanza compatibile rispetto ai centri abitati, non possono essere ceduti per questa destinazione d’uso, se non sono a norma.
Le volontarie non si sono perse d’animo e hanno battuto la strada del privato, cercando di coinvolgere persone che avessero a cuore il benessere di animali d’affezione in stato di abbandono. Ed è uscita la casa adibita a rifugio.
Il fenomeno dei gatti maltrattati, cioè privati nei loro bisogni primari, incustoditi e inselvatichiti di conseguenza, è sempre presente, si ribadisce dalle volontarie. E a ogni primavera, periodo più fecondo per le cucciolate, si vanno a recuperare gattini che vengono letteralmente buttati via subito dopo il parto e che si trovano, su segnalazione, mezzi morti un po’ ovunque. Di un riparo asciutto c’era estremo bisogno. Non sono mancati né l’offerta né l’impegno costante per allestire il rifugio. —
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