Bellunesi nel mondo, soci in calo: tenuta dei conti a rischio

De Bona alla Regione: «Fondi tagliati del 78%». Ogni anno l’associazione perde fino a 200 iscritti. Il presidente: «Così non si garantisce più la stabilità economica»

Paola Dall'Anese
L'assemblea dell'associazione Bellunesi nel mondo
L'assemblea dell'associazione Bellunesi nel mondo

«Le quote associative non garantiscono più la stabilità economica della nostra associazione». È quanto ha affermato senza mezzi termini il presidente dell’Associazione Bellunesi nel mondo, Oscar De Bona, in apertura dell’assemblea dei soci del sodalizio.

 

I tagli della Regione

Sono circa tremila i soci attualmente iscritti all’Abm, ma ogni anno, si perdono per vari motivi dai 150 ai 200 associati. Un numero che preoccupa non poco il presidente De Bona che ieri, oltre ad aver lanciato l’allarme, ha puntato il dito contro la Regione «che in dieci anni ha tagliato del 78% i fondi per le associazioni degli emigranti, contrariamente invece a quanto hanno fatto la Regione Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Trento».

E approfittando della presenza della consigliera veneta Silvia Cestaro, De Bona ha evidenziato che «è inutile riempirsi la bocca sul Veneto migliore, se dopo non abbiamo nemmeno il minimo di sussistenza per tenere in piedi un fabbricato di 600 metri quadri che garantisce una serie di servizi che ci invidiano a livello nazionale. Non ho paura di dire, come presidente di una delle 24 associazioni di italiani nel mondo presenti a livello nazionale, che quella di Belluno è la numero uno.

Ma se non vediamo un’inversione di tendenza nell’elargire i fondi ci saranno grandi difficoltà, anche perché», ha detto De Bona puntualizzando che «i nostri funzionari si pagano ogni spostamento e viaggio, cosa che invece non capita per altre associazioni», e invitando apertamente il presidente veneto Zaia a partecipare a novembre al 25° Premio dei bellunesi che si sono distinti nel mondo.

«Lo aspettiamo: noi non mettiamo chiodi sulle strade, anzi siamo anche troppo buoni rispetto a come siamo trattati alcune volte».

Il bilancio

Questo allarme sulla tenuta dei conti è stato ribadito anche dal tesoriere Angelo Paganin nella relazione relativa al bilancio consuntivo 2024 e al preventivo 2025.

«Il consuntivo 2024 chiude con un avanzo di 7.825 euro, ma persistono le difficoltà legate al calo fisiologico dei soci storici e anche le previsioni per il 2025 non sono incoraggianti, per questo dobbiamo restare vigili nell’uso delle risorse.

È inoltre sempre più evidente la fatica delle nostre Famiglie sparse nel mondo», ha detto Paganin sottolineando che «questo è un campanello d’allarme: dobbiamo interrogarci sulle esigenze e le aspettative dei potenziali nostri soci».

Paganin ha poi detto che «i progetti futuri saranno incentrati su ambiti culturali e sociali, attenti a iniziative che favoriscano il ritorno o l’arrivo in provincia di Belluno di discendenti bellunesi desiderosi di lavorare e costruire una famiglia in questo territorio soggetto a forte spopolamento».

De Bona, inoltre, ha evidenziato come a sollevare un po’ i conti sia stata l’iscrizione di un migliaio di soci che «pur non avendo conosciuto la storia dell’emigrazione hanno voluto iscriversi per simpatia, per collaborazione e per rispetto ai familiari emigrati», ha sottolineato precisando come «a fronte dei tagli ai contributi abbiamo registrato un aumento della burocrazia: c’è qualcosa che non va».

Buone notizie arrivano invece dalle varie attività messe in piedi dall’Abm: dalla radio, «che ha permesso ai sindaci bellunesi invitati di rendersi conto della nostra realtà e così di darci una mano», ha detto il presidente, alla sezione digitale del Mim fino alla piattaforma Accademiabm.it, oltre alla promozione del turismo delle radici: su questo punto si sta ponderando la possibilità di creare una agenzia di viaggi sociale.

Museo dell’emigrazione veneta

Per sopperire a questi tagli, quindi l’Abm ha cercato di raccimolare fondi anche dai bandi. Uno di questi, del valore di 200mila euro a valere sul Pnrr, potrebbe permettere all’associazione di realizzare il primo museo dell’emigrazione veneta proprio a Belluno, come ha spiegato il direttore dell’Abm, Marco Crepaz.

«Si tratta di un bando per l’ampliamento di musei anche privati che mette a disposizione risorse a fondo perduto.

Noi abbiamo presentato il nostro progetto, se sarà accolto realizzeremo al secondo piano della nostra sede questo museo dedicato a tutti gli emigranti veneti».

Per accogliere questa struttura era stato coinvolto anche il Comune di Belluno «che ci ha presentato diverse opzioni, ma nessuna per vari motivi è stata ritenuta adeguata», ha aggiunto De Bona che è passato poi a ricordare gli appuntamenti del 2025 con la festa itinerante del 3 agosto che si svolgerà a Limana, dove sarà intitolata una sala municipale a Renato De Fanti a un decennio dalla scomparsa, per passare poi al 29-30 agosto con il viaggio a Mattmark con il vescovo e il coro Dolada e a novembre con la 25ª edizione del Premio internazionale “Bellunesi che onorano la provincia in Italia e nel Mondo” che si svolgerà a Belluno.

«Ma ci stiamo preparando per i 60 anni dell’Abm che festeggeremo nel 2026».

 

 

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