Treno soppresso, disagi a Calalzo per i pendolari

CALALZO. Nuovi ritardi e disservizi con i treni ieri mattina in provincia di Belluno. Il treno regionale 20775 con partenza a Calalzo di Cadore alle 10.07 e arrivo a Mestre alle 12.30, ha registrato un ritardo di 30 minuti alla partenza, ritardo che ha implicato una catena di disguidi per chi doveva prendere successivamente delle coincidenze a Mestre che sono state puntualmente perse. E di fronte all'ennesimo disagio i viaggiatori protestano. La denuncia del disservizio è stata lanciata nel sito nuovocadore.it.
«Accettiamo che a Calalzo abbiano tolto la biglietteria», dicono alcuni pendolari, «sostituendola con una macchina elettronica che a volte accetta pagamenti solo con bancomat e altre volte non va proprio; accettiamo che le partenze da Calalzo siano sempre meno e spesso a orari improponibili; accettiamo che la qualità dei treni sia pessima. E possiamo anche accettare il ritardo di un treno in arrivo. Ma che ci sia un ritardo di 30 minuti in partenza, è inaccettabile e vergognoso! Tutti i sindaci del Cadore dovrebbero alzare la voce e pretendere servizi migliori da parte di Trenitalia. Il danno a turisti e residenti è enorme. Vogliamo treni efficienti e puntuali».
Il problema, come è stato ricostruito, nasce a monte. Il treno 20770 in partenza da Venezia alle 6.43 è arrivato fino a Longarone, ma qui non sarebbe più riuscito a ripartire perché le ruote slittavano sui binari. A dire il vero, come ci spiega il personale di Trenitalia, i locomotori per ovviare a questo inconveniente sono provvisti di un dispositivo che "spruzza" sabbia sui binari, ma a quanto pare tale dispositivo ieri non funzionava.
Il treno, quindi, è stato soppresso da Longarone a Calalzo e lo stesso treno che doveva partire da Calalzo alle 10.07, col numero 20775, è stato a sua volta soppresso nella tratta da Calalzo a Longarone da dove quindi è partito con 26' (per la precisione) di ritardo.
Eppure gli anni scorsi erano stati fatti degli interventi sui binari in provincia proprio per evitare lo slittamento del treno: ma l'arrivo del primo freddo ha mandato in tilt il sistema.
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