Tre orsi e una lince in giro nei boschi dell’Altobellunese

Sono stati individuati nell’area tra Castellavazzo e Ospitale e calcano le orme di quelli che li avevano preceduti

di Paola Dall’Anese

CADORE

Tre orsi tranquillamente a zonzo nell’area compresa tra Castellavazzo e Ospitale di Cadore.

Ormai è certo che i plantigradi affezionati al Bellunese sono ben tre.

L’orso Dino quindi, per la cui morte in molti hanno versato calde lacrime, è stato prontamente e spontaneamente rimpiazzato. Ma i tre orsi non sono soli. Insieme a loro si aggira per i boschi bellunesi anche una lince maschio.

Gli orsi

Che siano tre orsi diversi lo dicono gli esami del Dna eseguiti nelle settimane scorse e dai fotogrammi rilevati dalle telecamere posizionate nei boschi della zona.

Il primo ad essere stato individuato è stato Cesare, nome in codice MJ4, ripreso nei dintorni di Castellavazzo nel marzo scorso. «Si tratta di un plantigrado maschio nato nel 2005», precisa il comandante della polizia provinciale, Gianmaria Sommavilla.

A questo va aggiunto l’altro “collega” scoperto sempre nella stessa zona in agosto. Denominato DG2, questo esemplare dovrebbe essere un tipo molto sveglio visto che, mentre era indaffarato a cercare il suo pasto, si è accorto della telecamera che lo spiava, strumento che ha cercato di mangiare, dovendo poi desistere. «Si tratta di un plantigrado di notevoli dimensioni, nato nel Trentino nel 2006, maschio, che tra il 2006 e il 2009 ha girato tra Trento e Bolzano per poi arrivare a Belluno a cavallo di luglio e agosto. Di questo animale ci è pervenuta l’analisi genetica e quindi delle sue caratteristiche e dei percorsi fatti siamo più che certi», assicura Sommavilla.

Infine c’è un terzo orso «del quale, sebbene non abbiamo ancora alcuna analisi genetica , siamo certi che sia un esemplare giunto nel nostro territorio tra la primavera e l’estate scorse. Si caratterizza per alcune macchie bianche sulla pelliccia». Praticamente questo è l’ultimo arrivato nel Bellunese di cui ancora si sa nulla.

La cosa che accomuna i tre esemplari, quindi, è questa passione “sfrenata” per le montagne bellunesi. «Abbiamo notato, infatti, in questi mesi che gli orsi si muovono sempre nella stessa zona attorno a Castellavazzo e Ospitale disegnando quasi un sentiero che attraversa la Val Zoldana per arrivare fino a Cibiana», spiega meglio il responsabile della polizia provinciale.

La lince

Ma questa zona sembra interessare anche altre specie animali come le linci. «Abbiamo ritrovato dei peli che riconducono ad una lince maschio. I segni del suo passaggio li abbiamo notati anche sui rami e sulla corteccia degli alberi che sono stati scorticati».

La passione per il Bellunese

Ma cos’ha avrà mai questa zona di così accattivante per attirare questa fauna? La spiegazione non è facile e le ipotesi si sprecano. «Si tratta di un’area molto poco frequentata sotto l’aspetto turistico, con monti isolati, con caratteristiche altimetriche e vegetali particolari e allettanti per questi animali. Gli orsi entrano nella provincia di Belluno attraverso Pieve di Cadore, poi seguono il corso del Piave, lo risalgono fino al Bosco Nero e, girovagando, scendono giù per la Val Zoldana. Passano poi per il Parco delle Dolomiti e vanno verso Lamon per passare poi in Trentino».

Ma di una cosa il comandante della polizia provinciale è certo: «Quello che si può delineare è un vero e proprio sentiero degli orsi, se si potesse tracciare una linea immaginaria che unisce tutte le località che attraversano».

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