Trasporti a Belluno. Trenitalia taglia due corse per Padova

BELLUNO. Tagli in vista per i trasporti in provincia di Belluno. Soltanto qualche giorno fa, infatti, Trenitalia ha presentato ai sindacati la proposta di soppressione della corsa Belluno -Padova delle 5.06 e Padova-Belluno delle 22.46. Al loro posto ci sarà una corriera sostitutiva. Oltre a questo si prevede anche la riduzione del personale della stazione del capoluogo che porterà quindi a una riduzione dell’orario di apertura. E i sindacati insorgono.
«In questo modo si vuole depotenziare il servizio ferroviario in una provincia come quella bellunese che è già deficitaria», sottolinea Patrizio Castiglia segretario della Uilt trasporti provinciale.
Il taglio dei treni. Trenitalia prevede di sopprimere il primo treno che parte alle 5.06 da Belluno e arriva a Padova alle 7.40 e quello che parte da Padova alle 22.46 e arriva a Belluno alle 00.34. Al posto del treno metterà delle autocorse sostitutive. «Ancora non sappiamo quando saranno eliminati questi treni, ma la cosa non ci piace per nulla», precisa Castiglia. «Infatti, questi due treni sono gli unici veloci su questa tratta che permettono di coprire la distanza in un’ora e 50 minuti. Se verranno sostituiti dagli autobus di sicuro questo tempo di percorrenza non sarà rispettato e gli utenti rischieranno di perdere anche le coincidenze a Montebelluna per Treviso e a Padova con gli Eurostar per le altre destinazioni. Pensiamo soltanto a un pullman che da Belluno va a Padova via Feltre in inverno, con neve, nebbia, traffico. A nostro parere questo è un modo per disincentivare l’uso dei mezzi pubblici e in particolar modo del treno», continua il segretario della Uilt provinciale. «In questo modo, con tutte le coincidenze perse, i viaggiatori non sceglieranno più il treno e quindi Trenitalia addurrà questo come scusa per togliere completamente la corsa, depotenziando il servizio».
I due treni in questione sono molto frequentati. «Anche se partono non troppo pieni da Belluno, si riempiono però nel percorso rendendo un servizio importante. E poi la corriera che arriva a Padova al mattino si ferma lì o torna indietro? E con che orari? Insomma il funzionamento non è chiaro»
Taglio al personale. Ma come se non bastasse, dal primo giugno prossimo, il personale di Rfi della stazione di Belluno, vale a dire i capistazione e i manovratori saranno portati da 7 a 5. «Questo significa che si toglie il presenziamento nella stazione del capoluogo di provincia per 25 ore a settimana, costringendo così la stazione stessa a chiudere prima e ad aprire dopo, limitandone di fatto l’utilizzo. Anche questa scelta va nella stessa direzione di depotenziare il servizio. Per questo», lancia l’appello Castiglia, «nei prossimi giorni sentirò anche i colleghi di Cgil e Cisl per fare fronte comune contro queste decisioni». E poi lancia una richiesta d’aiuto ai politici. «Mi auguro, visto come stanno le cose, che i nostri rappresentanti in Regione si diano da fare per impedire che questo territorio venga di giorno in giorno sempre più abbandonato e spogliato».
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