Traffico illecito di rifiuti «Dalla Santa conscio di commettere il reato»
fonzaso
«L’attività di ricerca di capannoni dismessi, nell’interesse dei fratelli Dalla Santa, non era un fatto isolato, bensì la protrazione di una condotta illecita risalente al settembre 2018, che aveva coinvolto lo stesso capannone di Mossa, dove fino al marzo 2019 era stata effettuata una serie reiterata di scarichi di rifiuti, tra loro collegati da un nesso di abitualità, con gestione abusiva degli stessi rifiuti».
È uno dei passaggi contenuti nelle motivazioni alla sentenza pronunciata dal giudice Concetta Bonasia lo scorso 2 novembre, di condanna nei confronti di Giuliano Di Nardo, 49 anni, residente in Campania, Piero Pellizon, 41, di Gorizia, e Alessio Dalla Santa, 45, di Fonzaso, nonché, ai fini della responsabilità delle persone giuridiche, delle società Promogestimm Di Nardo Srl e Piero Pellizon Immobiliare Srl. Il reato è quello di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti (452 quaterdecies Cp), in concorso (110 Cp). Rifiuti costituiti da residui plastici, gestiti senza autorizzazione amministrativa, al fine di trarne profitto. Con ciò «raggiungendo un accordo» per la «sistematica utilizzazione del capannone di via Isonzo», realizzando modifiche per consentire l’accesso dei Tir carichi di rifiuti.
Nelle 47 pagine di motivazioni vengono ripercorsi le indagini e il dibattimento, tra testimonianze, tabulati di intercettazioni telefoniche, dati anche avvalendosi di tre aziende specializzate del settore rifiuti, che avevano visionato le ecoballe nel capannone, per quantificare il profitto del reato, calcolato in 202.303,38 euro. Nell’analizzare gli elementi a carico di Dalla Santa, il giudice conclude che «aveva pienamente contribuito alla realizzazione del fatto di reato», nell’avvalersi di intermediari per individuare il capannone di Mossa, e facendo eseguire i lavori sull’immobile, con l’invio dei primi Tir. Di Nardo e Pellizon «pur di incamerare il canone di locazione promesso da Dalla Santa, «avevano dato il consenso al deposito illecito dei rifiuti». Si parla di un “accordo” concluso con Dalla Santa nell’ottobre del 2018. —
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