Torna la “Batarela” per scacciare l’inverno
LAMON. Torna stasera il rito antico della “Batarela”, il rumoroso corteo che saluta l’arrivo della primavera all’insegna della filastrocca
«Fora fora Feorer, che Marth l’è qua, spunta l’erba par i pra’».
Per iniziativa del gruppo “Drio le pèche”, i lamonesi si ritroveranno oggi alle 19,30 a Ferd con ogni strumento in grado di fare fracasso per dare vita all’allegro corteo che percorrerà il paese. Campanacci, bidoni di lamiera, pentole, tutto è buono per scacciare rumorosamente l’inverno e salutare l’arrivo della primavera. Evidente dal testo l’intento propiziatorio della cerimonia che ha origini antichissime e radici sicuramente precristiane. Secondo alcuni, ha ricordato ieri il Comune di Lamon sul proprio profilo Facebook, l’origine risale al tempo dei Romani quando l’anno nuovo iniziava il primo di marzo. In quell’occasione i Salii Palatini, che erano i giovani sacerdoti del dio Marte, sfilavano e portavano in processione i dodici scudi sacri e le dodici lance di Marte intonando (senza accompagnamento musicale ma battendo il ritmo con dei piccoli bastoni sugli scudi) canti particolari. Dopo il declino della civiltà romana l’usanza venne mantenuta affidando ai ragazzi il compito che era dei Salii e cioè di andare incontro al nuovo anno battendo pentole, mestoli, bidoni, coperchi al posto degli scudi originari.
Altre “Batarele” sono annunciate anche per domani, ultimo giorno di febbraio: quella degli alunni della scuola primaria e quella a Sala con la partecipazione dei nonni della casa di riposo.
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