Tnt, dipendenti in sciopero contro la chiusura

Insieme a clienti e autisti hanno manifestato ieri mattina davanti alla sede della società contro i tagli preannunciati
Di Paola Dall’anese
sciopero alla tnt per la possibile chiusura della sede bellunese
sciopero alla tnt per la possibile chiusura della sede bellunese

BELLUNO. «L’ho vista nascere non voglio vederla morire». Mari, 24 anni nella Tnt Express di via Masi Simonetti di Belluno, praticamente una delle prime impiegate che ha visto nascere l’impresa, è oggi preoccupata dopo che nei giorni scorsi la società ha annunciato 854 esuberi in tutta Italia con la chiusura della sede di Belluno.

C’erano tutti e sei i dipendenti (a cui si aggiunge anche un quadro) della Tnt ieri a scioperare (sciopero indetto a livello nazionale) insieme con alcuni autisti che eseguono le consegne per conto della ditta e con alcuni clienti che non si rassegnano alla chiusura di una ditta «che ha sempre lavorato bene».

Sotto la pioggia e in un clima grigio da inizio autunno, i lavoratori hanno manifestato il loro disagio per una notizia che li ha colti impreparati lasciandoli nello sgomento.

«Il 10 giugno scorso abbiamo ricevuto una mail da Tnt in cui ci annunciavano il loro piano di ristrutturazione, con la chiusura di 20 filiali in tutta Italia tra cui quella di Belluno e di due customer service a Milano e Roma. Tagli che non sappiamo su che base vengano fatti e che pare non ci permettano neppure di trasferirci in altre sedi», dicono Mari la più “anziana” delle impiegate ed Elisa, 13 anni di attività nella società.

«La filiale di Belluno è strategica con i suoi 900 arrivi al giorno. I clienti sono soddisfatti tanto che alcuni hanno scritto alla Tnt chiedendo di risolvere la situazione mantenendo le persone al loro posto».

«Io l’ho vista nascere questa impresa», spiega Mari, «e sto male perché la sentiamo come una nostra creatura. Speriamo che lunedì, quando ripartiranno le trattative coi sindacati, l’azienda possa aprire al confronto, altrimenti dovremo scioperare anche martedì».

A manifestare insieme ai lavoratori anche alcuni clienti come Eglo Panzieri che dal 1998 si serve della Tnt.

«Sono qui per solidarietà perchè la chiusura di questa filiale rischia di portare disguidi nella consegna di materiale alle aziende».

A rischio pure gli autisti che lavorano per conto della Tnt, assunti spesso da cooperative o titolari in proprio. Come Maurizio Righes da 27 anni autista della Tnt. «Sono preoccupato perché le nostre sorti sono legate a doppia mandata a quelle della Tnt. Se chiude la filiale anche noi restiamo senza lavoro. Si pensi che quando ho iniziato c’era soltanto un altro padroncino e insieme coprivamo l’intera provincia. Ora tutto questo potrebbe scomparire».

Ma la situazione non è delle migliori come spiega Alessandra Fontana, segretaria della Filt Cgil. «Scioperiamo per chiedere il ritiro degli 854 esuberi e di altri 700 tagli annunciati, e chiediamo un piano industriale di rilancio della società. La filiale di Belluno è strategica perché è l’unica che copre questo territorio e numerose sono le spedizioni. Anche i clienti si sono mobilitati per sostenere questa nostra battaglia. Nessuno dei dipendenti sa se potrà essere riassunto in altre sedi, perdendo così professionalità. Critichiamo anche il metodo utilizzato cioè di aver messo le persone davanti al fatto compiuto. Lunedì riprenderanno le trattative e speriamo che l’azienda consenta un’apertura, altrimenti saremo costretti a scioperare ancora», conclude Fontana.

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