Tira sassi e uno sgabello al pastore di passaggio e finisce in tribunale
ARSIÈ. «Te cope», detto al pastore. E vai con una bastonata e il lancio di uno sgabello e di alcuni sassi. Olindo Citton è finito in tribunale per esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle persone. La persona in questione è Luciano Varago, che ha presentato una querela. Era l’8 giugno 2017, quando Varago voleva passare con il gregge sul terreno dell’attuale imputato, in località Pontera di Arsiè.
Citton avrebbe potuto impedirglielo anche ricorrendo al tribunale e invece è accusato di essersi fatto giustizia da solo. Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica, ha cominciato a lanciare sassi e rami verso Varago, per farlo allontanare dal luogo in cui si trovava. In un secondo momento, ha impugnato una mazzetta in ferro, con la quale ha danneggiato la macchina di Varago, distruggendone vetri e fanali e cercando di colpire anche l’uomo.
Non ancora contento, l’ha minacciato due volte di morte, prendendolo a bastonate all’avambraccio sinistro e nella zona sinistra del costato, lanciandogli addosso uno sgabello e dei sassi e centrandolo alla schiena. Varago non è andato al Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria del Prato e non risultano certificati medici. Ma dai carabinieri si è recato di sicuro a raccontare i fatti e presentare una querela.
Citton è difeso dall’avvocato Coppa e, nell’udienza filtro di ieri, il giudice Feletto ha ammesso i testimoni chiesti dalle parti, a partire da quelli del pubblico ministero Pesco e rinviato al 26 marzo, quando il giudice onorario Cittolin farà il calendario del processo. —
G.S.
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