“Tilly” lascia il Teverone di Lamosano: «Sono stati 17 anni di grandi soddisfazioni»

Ma il celebre locale di Chies d’Alpago continuerà a servire prelibatezze grazie a una famiglia della vicina frazione di San Martino

Chies d'Alpago

Tilly ripone la pala e chiude il forno. Domenica, 29 novembre, è stato l’ultimo giorno utile per gustare le ottime pizze del Teverone. Dopo 17 anni, Attilio Tona e la moglie Cristina Monestier hanno deciso di passare la mano.
Il Teverone di Lamosano di Chies d’Alpago, comunque, non chiuderà. Rinascerà, grazie a una famiglia della vicina San Martino, con altra forma e altre proposte. «Basta pizze, domenica è stato l’ultimo giorno», conferma Attilio, che aveva dato avvio all’avventura imprenditoriale, poco più che trentenne, il 26 luglio del 2003.

Nato a Genova nel 1970, nel 2001 era tornato in Alpago, la terra che suo papà Ottorino nel dopoguerra aveva lasciato per trasferirsi nel capoluogo ligure, dove aveva aperto un grande panificio. «Sono tornato alle origini e poi con Cristina ho messo non solo su famiglia ma anche creato un’attività imprenditoriale, riaprendo lo storico locale del Teverone che era chiuso da parecchi anni», racconta Tona. «In vari step, lo abbiamo ristrutturato e ampliato, portando i posti a sedere da quaranta a cento. Abbiamo sempre cercato di crescere, non solo e non tanto con i numeri, ma soprattutto con le proposte e la qualità. Abbiamo anche sempre cercato di valorizzare i prodotti del territorio: un esempio tra i tanti la pizza con l’agnello di razza alpagota».

Le soddisfazioni in questi 17 anni di lavoro non sono mancate: il Teverone è diventato un riferimento importante per una clientela ampia, anche extra provinciale. E diversi sono stati i riconoscimenti, ad esempio quelli del Gambero Rosso. «Al di là dei premi e dei riconoscimenti, la soddisfazione più grande è rappresentata dai clienti, dalla loro fedeltà, dal loro affetto, dimostrato anche in questi giorni», dice ancora Tona, «in molti ci hanno manifestato il loro dispiacere per questa scelta. A chi mi chiede se sono triste, però, rispondo che non sono né triste né felice: sono sereno. In questi diciassette anni, io e Cristina abbiamo fatto tutto ciò che era possibile per dare il meglio ai clienti e, assieme al nostro, grandissimo è stato il lavoro dei nostri collaboratori. Ho un solo grande dispiacere: quello di non poter chiudere, a causa dell’emergenza sanitaria, con un bel brindisi e con un abbraccio.Nei mesi scorsi ci è arrivata una proposta interessante, ci abbiamo pensato su e abbiamo deciso di cedere locale e attività», prosegue Attilio.

Il “nuovo” Teverone sarà gestito da una famiglia della vicina frazione di San Martino. L’apertura è prevista per venerdì, 4 dicembre. «È bello che sia una famiglia del nostro territorio a prendere in mano l’attività», commenta “Tilly”, «Erica, Alessio e Roberto sono stati bravi a mettersi in gioco e a loro auguriamo il meglio: i loro successi saranno anche la nostra soddisfazione».

Che cosa faranno ora Attilio e Cristina? «Ci prendiamo un periodo di riposo, per ricaricare le batterie e vivere di più la famiglia che in questi anni, per forza di cosa, è stata un po’ sacrificata», risponde Attilio, «poi vedremo».

Da ex (anche se, scommettiamo, ex temporaneamente), qualche consiglio per un giovane che volesse intraprendere un’attività legata alla ristorazione? «Non guardare l’orologio e soprattutto, fare un prodotto che sia unico, che le gente trovi solo nel tuo locale». —



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