Terreni di Formegan, l’Usl fa appello

Eredità Tazzer, contestata la sentenza di primo grado del tribunale di Belluno che aveva assolto il mandatario

SANTA GIUSTINA. L'Usl di Feltre ricorre in appello contro la sentenza di primo grado, emessa dal tribunale di Belluno, che ha assolto il “mandatario” di Ljuba Tazzer, la donna di Formegan che nelle proprie volontà testamentarie aveva lasciato all'azienda sanitaria tutte le proprietà immobiliari a Formegan (una casa e alcune pertinenze agricole, le prime ad essere alienate dall'Usl).

L’Usl così assegna ora a Federica Dalle Mule l'incarico di impugnare la sentenza monocratica di Belluno alla Corte d’appello di Venezia, partendo da un presupposto: i dodici assegni bancari (si parla di oltre cinquantamila euro) negoziati dal mandatario della Tazzer, residente a Santa Giustina e non investito del ruolo di amministratore di sostegno, non troverebbero giustificazioni agli atti. Ossia, il mandatario ha dichiarato di aver agito per conto e negli interessi della Tazzer, nell'ultimo periodo della sua vita, provvedendo alle necessità della donna inferma e ad interventi migliorativi nella sua abitazione. Ma le pezze giustificative delle spese effettuate, per i legali dell'Usl, non sono sufficienti a dar conto delle somme impiegate.

La partita, dunque, non si chiude nella sentenza di primo grado. Anzi, si riaprirà in aprile nelle sedi della Corte d'appello di Venezia. Per il giudice di Belluno che dopo una lunga diatriba epistolare fra i legali Usl (all’epoca Mirto Dalle Mule) e il mandatario della Tazzer, non ci sarebbe stata alcuna appropriazione indebita ai danni della donna (deceduta nel 2006) e di conseguenza dell'Usl feltrina risultata unica erede.

Alla sentenza di primo grado è giunto il giudice monocratico di Belluno, a ottobre, dopo che per anni l'Usl ha chiesto conto e ragione tramite il proprio legale e il consulente tecnico d'ufficio nominato dal tribunale, su dodici assegni bancari negoziati dalla persona di fiducia della Tazzer, con prelievi di contanti per oltre cinquantamila euro, da aprile a novembre 2005, poco prima del decesso della signora.

Somme ingenti che venendo a mancare hanno intaccato anche la parte di eredità per l’Usl 2. Ed è su questo aspetto che si sono concentrati i dubbi della dirigenza dell'Usl che vuole rientrare di una somma considerata di spettanza. Invece il giudice civile, valutata la relazione del consulente tecnico sulla veridicità di quanto dichiarato dal mandatario della Tazzer, ha condannato l'Usl al pagamento della parcella dell’avvocato di controparte per le spese di giudizio che superano i cinquemila euro.

Laura Milano

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