Terrazza sul Piave e gelato artigianale nel rinnovato Astor che riapre a giorni

Manca poco alla ripartenza dopo i lavori di ristrutturazione Lapenta: «Cicchetteria elaborata e in hotel anche una spa» 

BELLUNO

La terrazza sul Piave. Dove gustarsi un hamburgher o un gelato artigianale oppure bersi una birra o uno spritz, in mezzo alle caratteristiche betulle, che sono un po’ il marchio dell’attività. Sarà quella il cuore pulsante del nuovo Astor, in piazza dei Martiri. I lavori di restyling del locale sono quasi terminati e, da domani in poi, ogni momento sarà buono per la riapertura: due o tre giorni al massimo. Non di più. Staff arricchito e delle nuove iniziative, dopo un investimento importante da parte dei fratelli Antonello e Sergio Lapenta.

La proposta gastronomica è cambiata in maniera sostanziale: «Prima si faceva ristorazione, grazie a una cucina che era il doppio di quella attuale», spiega Antonello Lapenta, «abbiamo deciso di allestirne una più piccola, per proporre qualcosa di diverso. Ci sarà presto quella che potremmo definire una cicchetteria elaborata, nel senso che serviremo dall’hamburgher di manzo wagyu con le patate al tartufo, alla tartare di carne e pesce. Puntiamo molto sul pranzo di mezzogiorno, con una formula smart, secondo la quale si torni più volentieri a mangiare all’Astor».

Una parte è diventata servizi igienici, grazie anche all’intervento del proprietario della struttura Mariano Moritsch: «Siamo riusciti a fare i bagni, grazie a un nuovo muro che li divide dalla cucina. In precedenza, bisognava utilizzare quelli dell’hotel, pertanto andare dall’altra parte. E poi, dove prima c’era lo spazio riservato al ristorante, c’è sempre la parte più bella: la terrazza con vista sulla Valbelluna. Chiusa la parte tecnica, questo diventerà il vero cardine della nostra attività. Abbiamo cambiato modo di fare e pensare: l’idea è quella di avere grandi spazi davanti, per privilegiare questo spazio».

L’altra novità è la nascita di una gelateria, dove prima c’era la bottega: «I lavori della gelateria Novecento partiranno domani. Sarà dotata di un laboratorio artigianale a vista e utilizzeremo le ricette originali del 1956 di mio padre. Per dirne una, le uova si rompono una per una e la frutta si compra, si pulisce e diventa il gusto. Non metteremo mai in vendita dei semilavorati. Dovremmo essere pronti nel giro di sei settimane, quindi tra la fine di luglio e i primi di agosto. Questa nuova struttura lavorerà in sinergia con Astor, ma si tratta di una nuova società dei fratelli Lapenta e Daniel Dalle Ceste. La formula sarà quella classica dell’asporto, ma la coppetta la si potrà ordinare anche dal tavolo».

Tutto questo solo al piano terra, mentre ai piani superiori continuerà a funzionare l’hotel: «L’albergo rimane di proprietà di Moritsch, ma noi abbiamo firmato un contratto di affitto di vent’anni e rimane parte integrante della nostra attività. Comprenderà anche una spa e un centro estetico, grazie ad Alessandra Feltrin e creerà un indotto in più per l’Astor».

Il nuovo locale potrà contare su 2.400 metri quadri e ha richiesto un investimento non indifferente in termini economici e di materiale umano: «Questi spazi dovranno essere redditizi al massimo. Lo staff al completo sarà formato da una trentina di addetti. La spesa è stata sui 230 mila euro per la gelateria più 40 mila, prima di riaprire le porte in arredi, tendaggi e fiori».

Un tocco in più sarebbe la terrazza panoramica all’ultimo piano: «Non è gestibile, purtroppo, anche per via dell’impianto di aspirazione. Sarebbe una meraviglia, ma è anche al quinto e non ce la facciamo proprio». —

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