Tennis: inaugurazione con blitz dell’Arma

SAN VITO. Blitz dei carabinieri alla festa del tennis di San Vito. E responsabile di San Vito Tennis in odore di denuncia per somministrazione di bevande in maniera abusiva.
Tanta gente ieri alla manifestazione di riapertura dei campi da tennis del paese: «Era una festa privata, avevamo tutte le autorizzazioni e chiedevamo solamente una offerta libera» sottolinea Matteo Brunotti, dirigente della snc che gestisce la struttura. Un centinaio di persone hanno partecipato e, una volta scattato il blitz, sono state controllate attraverso i documenti. A presentarsi in caserma dei carabinieri a San Vito, alla fine, è stato invitato solamente Matteo Brunotti per quanto in contestazione.
«In previsione dell'apertura dei campi» spiega proprio Brunetti «abbiamo organizzato la festa di apertura con un brindisi di benvenuto ai tennisti: una cosa abbastanza fra di noi, con salsiccia e altro, tra l’altro a invito. Avevamo tutte le autorizzazioni: pagato Siae e presentato domanda in Comune, perchè fosse sotto forma di festa privata, a offerta libera a partire da un euro».
Ieri un centinaio di persone s’è ritrovato; una sessantina di bambini che hanno provato a giocare in campo e via di questo passo. Fino a quando «un militare in borghese ha chiesto un'acqua» continua Brunotti: «Ha chiesto quanto veniva la bottiglia e gli è stato risposto che sarebbe costata un euro. Quindi abbiamo visto arrivare la pattuglia. I carabinieri hanno chiesto i documenti a tutti e verbalizzato, creando anche un certo disagio all'interno della manifestazione culturale e sportiva che aveva un riscontro positivo per il paese. Mi hanno fatto una lettera di notifica: dicono che dovrò presentarmi in caserma domani per somministrazione abusiva di bevande».
Ma, spiega Brunotti, la «festa era privata, certo non si può somministrare a pagamento, ma avevamo concordato una offerta libera per chi consumava, di un euro minimo. Senza contare che la Cassazione, non meno di qualche mese fa ha sostenuto vivamente che le forze dell'ordine non possono presentarsi così in borghese. Io ho parlato con il sindaco e anche ieri con il vigile per concordare tutto».
I carabinieri di fatto contestano che l’organizzazione voleva vendere le consumazioni, ma non eravamo intenzionati a comportarci in questo modop. Abbiamo anche spiegato che la manifestazione era a offerta libera. Un peccato, questo epilogo, che ha lasciato tutti i partecipanti di stucco e anche un po’ preoccupati: c'erano 60 bambini da 2 a 8 anni, ragazzi che suonavano per volontariato. Ci sembra assurdo che sia esercitato un controllo di questo tipo e in questo modo: i carabinieri sono stati un'ora e mezza, la gente si è preoccupata, altri se ne sono andati. Noi abbiamo sempre proseguito: abbiamo portato a casa un bel risultato lo stesso. Nonostante tutto, la festa è andata a buon fine e abbiamo la coscienza a posto: domani discuteremo il da farsi, anche con legali e avvocati, se ce ne fosse bisogno. Giornata senza fini di lucro e abbiamo dato un po' di colore al paese: essere presi proprio così, in quel modo, mi pare assurdo».
Cristina Contento
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