Taibon celebra Lagunaz guida alpina da 50 anni

Fu tra i fondatori della società Elidolomiti gettando così le basi dell’elisoccorso Un video ne ha ripercorso la carriera di alpinista e di sportivo a tutto tondo

TAIBON. Amicizia, affetto, applausi per colui che rivoluzionò il soccorso in montagna. È stata una tripla A quella che il mondo della montagna tutto ha tributato nella strapiena sala San Rocco dell’ex municipio di Taibon a Roberto Lagunaz per i suoi cinquant’anni (1966-2016) di guida alpina. Un mezzo secolo durante il quale egli ha pure posto le basi dell’elisoccorso.

Se oggi esiste un servizio come il Suem lo si deve infatti proprio a Roberto Lagunaz che nel 1981 con Natalino Menegus, Angelo Falciola e Renzo Rossi fondò la società “Elidolomiti”, acquistando un elicottero Lama, estremamente versatile per i lavori di disgaggio sulle pareti rocciose, mettendolo nel contempo a disposizione per eventuali azioni di soccorso alpino in montagna.

Una scelta che, con l’impegno e l’abilità del pilota Renzo Rossi e di alcuni soccorritori della stazione di Agordo, Lagunaz compreso, pose le basi per la definizione delle procedure per l’uso ufficializzato di questo mezzo e in seguito di altri con pari caratteristiche, nelle operazioni di soccorso.

Una tripla A, si diceva, da scomodare nel paragone le agenzie di rating se non fosse per un piccolo particolare che rende i due mondi, quello della montagna e quello della speculazione, inavvicinabili: l’umanità. Sia di chi assegna il “voto” che di chi lo riceve. Perché è l’umanità quella che ha mosso Eugenio Bien e altri amici della Sezione agordina del Cai, del Soccorso alpino di Agordo, del Gruppo rocciatori Gir, delle Guide alpine, del Comune di Taibon ad organizzare una serata per raccontare i cinquant’anni di carriera alpinistica a tutto tondo di Roberto Lagunaz. Ed è sempre l’umanità il filo conduttore di questi cinquant’anni di corse su strada, sulla roccia, sugli sci, per aria. Di spacconate. Di imprese sulle vette di mezzo mondo e di imprese economiche. Di amori ritrovati. Di grasse risate. Di antipatie suscitate e di ammirazioni sconfinate. Di altruismo silenzioso. Di orizzonti prefigurati e poi raggiunti. Come l’elisoccorso.

Per riassumere questi 50 anni ci sono voluti 20 minuti del filmato realizzato da Roberto Soramaè grazie ai contributi di Eugenio Bien, Italo Schena, Giuseppe Lise, Loris Santomaso e altri. Venti minuti di immagini e aneddoti che hanno restituito a chi la conosce e raccontato a chi ne aveva solo una vaga idea una vita frenetica dalle campestri col Gs Taibon, alle Transcivetta invernali; insaziabile e competitiva dalla fondazione dei Gir, alla scommessa della gestione del Torrani, alla severità nell’istruzione delle future guide; fatta di legami sinceri con Gianni Costantini e il fratello Bepo, Renzo Gavaz, Eugenio Bien, Alziro Molin e altri; di scalate nelle Dolomiti ma anche in Kenya, sull’Aconcagua, sull’Elbrus; di storici soccorsi in montagna.

Bepi Casagrande,presentatore della serata, ha poi dato voce agli amici di mille avventure e a Laura, la compagna di Lagnuaz, che in poche parole ne ha fotografato il suo esserle accanto, diverso ma simile a quello di altri. «Eh, non è sempre facile, ma piacevole».

Gianni Santomaso

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