Super stipendi, la protesta della Cgil

E’ polemica per gli onerosi contratti dei manager pubblici. Numerosi dirigenti comunali o dell’Usl 1 percepiscono oltre 100mila euro nonostante la crisi. Al segretario generale di Palazzo rosso vanno 164 mila euro annui. Il segretario Cgil Bressan: "E poi bloccano le paghe di chi manda davvero avanti la macchina amministrativa"
La sede amministrativa dell’Usl 1 in via Feltre
La sede amministrativa dell’Usl 1 in via Feltre
BELLUNO.
Da un lato le proteste per il blocco della contrattazione nel settore pubblico - che andrà a colpire soprattutto le fasce medio-basse - dall'altro gli stipendi oggettivamente "importanti" dei dirigenti, che sembrano non conoscere crisi. Basta guardare i dati aggiornati delle singole amministrazioni. Da una prima analisi, il più pagato sembra il segretario comunale di Belluno con 164 mila euro lordi.


L'impressione è che anche tra le Dolomiti il pubblico viaggi a due velocità: da una parte i dirigenti, dall'altra il personale "comune", dall'infermiere al ragioniere, figure comunque qualificate. Una differenza che per il segretario della Cgil Renato Bressan sta diventando "incomprensibile" in un momento di crisi: «Senza demagogia, è giusto che gli stipendi siano differenziati a seconda delle responsabilità e della produttività, ma non si deve esagerare».


Qui Palazzo Rosso.
È il leit-motiv delle ultime stagioni politico-amministrative. I comuni denunciano di non avere risorse, di dover risparmiare sulla cancelleria, eppure alcuni profili sembrano sfuggire a questa continua "lamentazione". È il caso del segretario comunale Roberto Natale che percepisce più di 164 mila euro lordi all'anno, circa 22 mila euro in più del suo predecessore, Riccardo Nobile. A sottolinearlo in un comunicato sono anche i radicali di Belluno, che si rifanno alle cifre pubblicate nel dicembre 2009 dal Corriere delle Alpi. Ma a pesare economicamente sul capitolo delle risorse destinate al personale non è la sola figura del segretario. Stando alle tabelle pubblicate dal Comune - sull'onda del "brunettismo" - si aggira sui 95 mila euro il compenso di Carlo Erranti, dirigente del settore interventi sul territorio, 73 mila euro per il parigrado del settore comunicazione e sport, Margherita Barizza, 76 mila per la dottoressa che sovrintende l'area dello sportello civico, Maura Florida. In tutti e tre i casi mancano però delle voci accessorie, come rimarcano anche i radicali bellunesi. Incompleta la voce del dirigente del settore cultura, Mauro Martinelli, dove si fa riferimento alla sola annualità lorda fissa, 58 mila euro. Mancano la retribuzione di risultato ed eventuali incentivi. Da qui la richiesta dei radicali: «Vogliamo sapere i compensi aggiuntivi del 2010».


Qui Palazzo Piloni.
Copione simile in provincia, dove il segretario generale Daniela Giacomin percepisce un compenso di 115 mila euro all'anno. Per il resto si va da un minimo di 67 mila euro - per il cosiddetto dirigente di staff - ai 92 mila euro per il dirigente del settore lavori pubblici.


Qui Ospedale.
Gli importi diventano quantitativamente più importanti all'Usl 1. Sul sito dell'unità sanitaria locale si trovano gli stipendi dei dottori, quasi tutti con la qualifica di "dirigenti medici". I compensi, in questo caso, variano a seconda dell'anzianità di servizio - con differenze abbastanza consistenti - e delle voci accessorie, denominazione generica ma dove si possono trovare anche balzi da 15 mila euro. I profili che superano i centomila euro lordi annui sono più di un centinaio. Direttore sanitario, direttore amministrativo e direttore dei servizi sociali percepiscono una retribuzione annua di poco superiore ai 132 mila euro, 154 mila per il direttore generale, Ermanno Angonese. Il compenso annuo può essere aumentato del 20% nel caso di raggiungimento degli obiettivi imposti dalla Regione.


«Troppe differenze».
Per la Cgil il problema non sta nelle cifre in sé ma nel rapporto con le figure non dirigenziali, che - stando alla manovra - non vedranno nessun aumento in busta paga da qui ai prossimi tre anni. «È uno status quo non più giustificabile», afferma il segretario Bressan. «I pompieri sono in crisi, la polizia tiene fermi i mezzi per il caro-carburante. Con lo stipendio di un dirigente oggi si possono assumere 4 dipendenti». Dalla Cgil si fa riferimento alla dura vita dei docenti. «È giusto riconoscere le figure con maggiori responsabilità, ma allo stesso tempo non si possono bloccare gli stipendi di chi nei fatti manda avanti la macchina amministrativa».

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