Sulla Torre Grande gli alpini aprono la via “I ragazzi del ’99”

Sulle Cinque Torri, dove cento anni fa era posizionato il comando dell’artiglieria italiana, le truppe alpine – eredi dei leggendari soldati di montagna che durante la Grande Guerra scrissero epiche pagine di storia militare ed alpinistica – hanno dato dimostrazione delle proprie capacità di sviluppare in modo efficace il moderno concetto di “mountain warfare”, evoluzione delle tradizionali tecniche di combattimento ad alta quota.
Un folto pubblico ieri ha potuto assistere all’esercitazione “Cinque Torri 2018”, ce ha visto impegnati, assieme alle truppe alpine dell’Esercito, soldati di 14 paesi alleati e amici, oltre al personale del Corpo nazionale del Soccorso alpino, della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini. «È stata un’esercitazione tradizionale, ma sempre moderna», ha dichiarato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano, «qui vediamo dal vivo il concetto di operare in ogni condizione ambientale e climatica. Gran parte della terra è composta di montagne e gran parte delle operazioni internazionali di sicurezza si stanno svolgendo in terreno montano o al confine tra la montagna e la pianura. Bisogna essere preparati a operare in queste zone che sono anche diffuse in Africa e Asia. Bisogna imparare a operare in modo moderno, bisogna continuare ad addestrare i nostri giovani, le nostre donne e i nostri uomini, nel modo migliore».
Per ricordare tutti quei giovani soldati che sui monti donarono la propria vita alla Patria, personale della sezione militare di Alta Montagna ha aperto nei giorni scorsi una nuova via alpinistica di decimo grado sulla Torre Grande denominata “I ragazzi del’99”, da loro risalita ieri per la prima volta in modo integrale, fra gli applausi delle autorità civili e militari (tra i quali il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina e il sindaco Ghedina) e del pubblico.
«Per noi è un momento addestrativo molto importante», sottolinea il generale Claudio Berto, comandante delle Truppe alpine, «abbiamo attività tecniche con i ragazzi che arrampicano sulle varie Torri, alcune con difficoltà molto elevate; abbiamo un’esercitazione di soccorso, con e e senza elicotteri, e simulazioni di combattimento». —
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