Sul Bigontina e sul Boite procedono a spron battuto i lavori anti esondazione

Alessandra Segafreddo

CORTINA

Torrente Bigontina e torrente Boite: sono questi i due corsi d’acqua dove operai e mezzi sono al lavoro per ridurre il rischio di esondazioni.

Gli interventi sono finanziati e gestiti dalla Regione e ieri l’assessore alla Difesa del suolo Gianpaolo Bottacin è salito nella Regina delle Dolomiti per un sopralluogo ai cantieri aperti.

«Anche a Cortina», specifica Bottacin, «continuano a spron battuto i molti lavori che abbiamo in campo per la sicurezza del territorio e che ho voluto visitare nel loro andamento. Per quanto riguarda il Bigontina, nel tratto collegato all’abitato di Alverà, ma anche a monte e valle dello stesso, e in località lago Scin stanno operando i nostri Servizi Forestali regionali con una serie di interventi per un valore complessivo di 6,7 milioni di euro. Interventi e che riguardano il completamento della canalizzazione nell’attraversamento dell’abitato, la stabilizzazione dei versanti in frana e la mitigazione del trasporto solido con l’inserimento anche di alcune briglie a a pettine, briglie selettive e controbriglie atte a garantire a la massima sicurezza possibile. Sul Bigontina stiamo inoltre intervenendo anche con il Genio Civile, che sta provvedendo alla sistemazione del tratto che interseca l’inizio di corso Italia e alla regimazione idraulica di un altro tratto del torrente a Pecol sotto Ra Ries. Opere queste ultime per la quali abbiamo impegnato 900 mila euro».

Il Bigontina, agli abitanti di Alverà fa meno paura dopo i numerosi interventi effettuati dalla Regione. Sul torrente si lavora, infatti, dal 2017.

Nella notte fra i 4 e il 5 agosto del 2017, dal Cristallo partì infatti una colata detritica. Una mole immensa di materiale che ha fatto esondare i torrenti Bigontina e Rio Gere. Una colata che ha stroncato la vita della dottoressa in pensione Carla Catturani, travolta mentre tornava a casa con la sua auto e ha invaso case e attività produttive e commerciali dell’area.

La Regione, tramite i suoi bracci operativi dell’Unità organizzativa Forestale regionale, Genio Civile e Veneto Strade ha immediatamente avviato una serie di importanti opere come il cantiere a monte dell’abitato di Alverà, dove con 350 mila euro sono state realizzate sette briglie in massi legati con funi di acciaio ad uno scheletro in cemento armato e altri 100 metri di scogliera legata con funi in acciaio nei due corsi sommitali.

Sempre a monte dell’abitato di Alverà sono state, poi, posate una briglia a pettine, una briglia selettiva e controbriglia per un valore di 1,2 milioni di euro. Interventi sono stati eseguiti anche a Lago Scin e Rio Gere.

Oggi i lavori procedono non solo sul Bigontina, ma anche sul Boite. «Il Genio», dettaglia Bottaicn, «sta inoltre lavorando sul Boite per la sistemazione dell’alveo in località Molin Maderla e nel tratto compreso tra l’abitato di Sopiazes e la località Polveriera sotto il ponte Corona. Due interventi per i quali sono stati messi a disposizione 3,6 milioni di euro. Abbiamo poi in fase di progettazione, sempre sui medesimi tratti e in particolare tra Ponte Chiesa e a monte di Ponte Corona, ulteriori opere idrauliche trasversali e longitudinali per le quali abbiamo già a bilancio 4, 2 milioni di euro». —



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