Strisce pedonali e stop, ricordi sbiaditi

Tutto l’anello esterno è in pessime condizioni e attraversare la strada, soprattutto la sera, diventa un rischio
Di Roberto Curto

FELTRE. Stop illeggibili, ombre di linee di arresto e soprattutto strisce pedonali invisibili. La segnaletica orizzontale dell'intera città versa in cattive condizioni, ma è quasi un eufemismo. Alcune situazioni indicano l'abbandono totale rendendo rischiosa la circolazione agli automobilisti, soprattutto quelli in transito poco pratici con la viabilità locale, e trasforma in una lotteria il passaggio sulle strisce pedonali. Troppi i punti in cui gli attraversamenti sono solo accennati e dunque quasi invisibili, soprattutto in caso di scarsa luce o peggio di sera. La sensazione è che molti punti critici della viabilità cittadina non vedano vernice fresca da almeno tre anni. Vince un peluche chi trova sull'asfalto uno stop, non diciamo bianco sgargiante, ma tutto sommato in buone condizioni, leggibile in modo chiaro. Fare il giro dell'anello esterno al centro dà immediata la sensazione di pericolo e percorrere il Casonetto o anche la più centrale viale Piave non migliora il giudizio. Serve un piano complessivo per ripristinare una situazione almeno accettabile, anche per evitare che chi si dovesse trovare coinvolto in incidenti stradali possa chiamare in causa il Comune per inadempienza. Nell'elenco della segnaletica scomparsa finiscono anche le strisce che dovrebbero indicare la mezzeria della carreggiata.

In un quadro complessivamente negativo, la palma della zona meno sicura se l'aggiudica il tratto che da via XIV Agosto raggiunge l'inizio della Culiada. Dello stop di fronte alla pasticceria Piaser resta esclusivamente il cartello e le attigue strisce pedonali sono impossibili da vedere per un automobilista che arriva da via Peschiera. Tutto il tratto è in condizioni pessime, compreso lo snodo di via Assaba (il vicolo che costeggia la caserma). Spostandosi verso la rotatoria di Tonin gomme le cose non migliorano: le strisce pedonali sono un optional e non c'è quasi traccia delle strisce bianche per i dare la precedenza che dovrebbero regolare l'accesso alla rotatoria. Una puntata in direzione Culiada serve ad evidenziare la situazione pietosa della rotatoria della Fusinetta e dello stop in uscita da via Musil. Proseguendo il giro in senso orario, via Rizzarda e la successiva rotatoria della caserma Zannettelli non lasciano presagire nulla di buono ai pedoni che devono attraversare la strada. Difficile pretendere che le auto si fermino se chi le guida non vede la segnaletica.

La rotatoria dei pompieri è già messa male di suo: meglio sorvolare, ma al Pasquer, strada molto frequentata e dove le velocità sono spesso oltre i limiti del codice, la segnaletica non aiuta. Anche qui strisce pedonali visibili solo quando con la macchina ci si è quasi arrivati sopra, per non parlare della zona del bar Sestriere e del vicino incrocio per Zermen dove degli attraversamenti c'è solo l'ombra. Gli stop di tutte le strade laterali? Uno sbiadito ricordo del passato.

Lungo via Panoramica qualche striscia pedonale si nota un po' di più, ma forse è l'effetto della pendenza e comunque alla rotatoria della stazione ferroviaria si torna all'antico con segnaletica orizzontale pressoché inesistente. La vicina della rotatoria delle Canossiane attende ancora una sistemazione complessiva e via Montegrappa raggiunge una risicatissima sufficienza. Paradossalmente la zona più sicura è quella del centro, ma solo perché a suo tempo le strisce furono realizzate con i cubetti di porfido bianchi. Basta arrivare a viale Piave per tornare alla segnaletica fantasma. Con la bella stagione urgono interventi radicali e non un semplice maquillage. Qui c'è da riverniciare tutto in grande stile per rimettere l’intera rete di strade in situazione di sicurezza.

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