Strada Misurina - Carbonin ora si transita verso Dobbiaco

AURONZO. Ieri a mezzogiorno si è compiuto il miracolo: è stata riaperta la strada Misurina-Carbonin, ai piedi del monte Piana. Il 29 ottobre l’uragano aveva provocato una frana a pochi chilometri da Carbonin. La Provinciale non sarà riaperta prima della prossima primavera, era stato questo il timore degli amministratori di Auronzo.
Bene, il 13 novembre Veneto Strade si prendeva in carico il problema, tutt’altro che semplice da risolvere. Dopo 10 giorni la strada era sostanzialmente sistemata. Ancora una settimana per gli ultimissimi lavori e ieri, la consegna. «Un miracolo» ha di nuovo commentato la sindaca di Auronzo Tatiana Pais Becher, condividendo la soddisfazione con il suo collega di Dobbiaco, Guido Bocher.
«La riapertura definitiva della strada – riferisce la sindaca – ci è stata comunicata dall’ingegner Artusato di Veneto Strade, con ben 8 giorni di anticipo sulle previsioni iniziali, quelle dell’Immacolata». Ma il miracolo, in effetti, è doppio. Su quell’arteria, ancorché rifatta, insisteva una pericolosa frana dal versante del monte Piana.
Altra paura: che per rimuovere i materiali ci volessero ulteriori giorni. «Sulla stessa strada, prima del ponte della Marogna, famoso perché segna il confine tra i due comuni, incombeva in effetti un preoccupante movimento franoso. Bene, anche questo è stato completamente rimosso». Ieri, dunque, il via libera. Veneto Strade ha revocato formalmente l’ordinanza n. 468 del 16/11/2018 che prevedeva l’interdizione della circolazione della SP 49 di Misurina, a causa dei cedimenti del piano viabile e della presenza di materiali instabili sui versanti a monte della strada.
La velocità è limitata, in quel punto, a 30 km all’ora, ma che sacrificio è rispetto a quello di dover circumnavigare il Cristallo e Cimabanche per chi – lavoratore o studente – ogni giorno si reca in Val Pusteria? Pochissima cosa, un’inezia. Il miracolo, per la verità, è anche televisivo.
Dopo l’evento calamitoso del 29 ottobre, la sindaca Pais Becher, insieme al collega di Dobbiaco Guido Bocher, aveva lanciato un appello in TV a Uno Mattina, su Rai1, in collegamento diretto con il presidente della Regione Luca Zaia che aveva affermato come la riapertura del collegamento tra le due valli, Val Pusteria e Val D’Ansiei fosse una priorità. Dopo pochi giorni, il via ai lavori.
Con la promessa, da parte di Veneto Strade, che l’arteria sarebbe stata pronta per l’inizio della stagione sciistica, l’8 dicembre. I tempi, invece, sono stati anticipati.
«Enorme» la soddisfazione di sindaco e Amministrazione comunale per la riapertura avvenuta «non solo a tempo di record ma prima dell’arrivo della neve». Soddisfazione che condivide quella dei pendolari, studenti e operatori turistici che quotidianamente utilizzano la strada per recarsi in Pusteria. «È doveroso un ringraziamento all’ingegner Vernizzi e all’ingegner Artusato di Veneto Strade, oltre che al governatore della Regione, Zaia, all’assessore Bottacin e al presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin» conclude Pais Becher.
Dal Giappone ha fatto conoscere la sua soddisfazione anche Zaia, peraltro ricordando i numerosi miracoli che “la generosità” e la capacità di tanti operatori hanno permesso. Per la Pais Becher si tratta di un’iniezione di fiducia a completare altri piccoli interventi prima, appunto, della coltre bianca. L’intervento è stata possibile in tempi così brevi perché eseguito con il carattere della somma urgenza. —
Francesco Dal Mas
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