Strada della vecchia valle: uno studio dice che si può fare

Il Comelico rivuole la strada della vecchia valle. Uno studio di fattibilità recentemente affidato ad un gruppo di professionisti valdostani ha certificato che quell’opera, collegamento tra Cima Gogna e Santo Stefano lungo il corso del Piave con passaggio sulla diga del Tudaio, considerata da molti e per tanto tempo impossibile, in realtà si può fare.
Serviranno tanti soldi, questo è certo, tra i venti ed i venticinque milioni di euro, ma si tratta di un intervento considerato di primaria importanza dal territorio, ancor di più adesso che i lavori nella galleria Comelico stanno tornando in auge creando non pochi grattacapi alla viabilità.
«Non è più tempo di aspettare», incalza la vicesindaco di Santo Stefano, Elisa Bergagnin, «il ripristino della strada della vecchia valle, unica arteria alternativa alla galleria, è di fondamentale importanza per il territorio, non solo in termini di sviluppo ma anche di sicurezza».
Un intervento richiesto a gran voce dai sindaci dei cinque comuni comeliani riuniti sotto la bandiera dell’Unione montana, ancor di più oggi, alla luce dei nuovi lavori previsti in galleria che costringeranno residenti e turisti a ripiegare sul passo di Sant’Antonio.
«Non poter contare su un’alternativa alla galleria è un delitto», tuona Bergagnin, portavoce del malcontento istituzionale che da tempo serpeggia in valle, «la realtà dei fatti è che quella strada non doveva essere dismessa. Siamo consapevoli della situazione pericolosa in cui versa ma è altrettanto vero che se è stata costruita evidentemente si poteva fare. Quella strada offrirebbe garanzie in caso di emergenza sanitaria. Pensiamo ad un’ambulanza che, in caso di chiusura della galleria, per raggiungere l’ospedale di Pieve da Santo Stefano sarebbe costretta a dover fare il passo di Sant’Antonio. C’è poi tutto un discorso dello sviluppo turistico, soprattutto ciclistico. La strada rappresenterebbe il collegamento naturale tra il Comelico e la pista ciclabile del Centro Cadore a tutto vantaggio del turismo di casa nostra».
Il prossimo passo sarà quello di portare lo studio di fattibilità sul tavolo istituzionale. Difficile allo stato attuale stabilire una tempistica dei lavori che riguarderebbero un tratto di strada lungo circa quattro chilometri che unisce Santo Stefano ad Auronzo, oggi ufficialmente dismesso ma un tempo di proprietà di Anas che è stata già informata del progetto. —
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