Storica macelleria lascia via Carrera e va tra le boutique

BELLUNO. Una macelleria nella via della moda. Massimiliano e Davide Dal Farra sono quasi pronti a spostarsi dalla sede storica al numero 30 di via Carrera in fondo a via Roma, di fronte alla Camera...

BELLUNO. Una macelleria nella via della moda. Massimiliano e Davide Dal Farra sono quasi pronti a spostarsi dalla sede storica al numero 30 di via Carrera in fondo a via Roma, di fronte alla Camera di Commercio. Dove fino a poche settimane fa c’era il negozio di abbigliamento Motivi. A proposito di commercio, i due eredi dello storico gestore Giuseppe avevano fatto un tentativo, per rilevare nientemeno che il caffè di piazza Vittorio Emanuele. Ma non potevano certo avere la stessa potenza economica della Fondazione Cariverona.

«Non possiamo nascondere di averci provato», ammettono i due macellai, «chiaro che abbiamo dovuto fermarci, di fronte alla richiesta economica delle sorelle Zoldan. Adesso non vorrei che diventasse per davvero la biglietteria della nuova sede del museo civico di palazzo Miari Fulcis. Sappiamo che ci stanno lavorando e che, nelle scorse settimane, c’era stata una raccolta di firme per la creazione di un caffè letterario. Magari avremmo capito di più, se il locale avesse conservato la sua vocazione».

Ci sono parecchi clienti, in un qualunque venerdì mattina di agosto e non è troppo difficile capire il motivo del trasferimento: «Molto semplicemente abbiamo bisogno di più spazio e abbiamo scelto quel locale di via Roma. Effettivamente ci sono diverse boutique, ma francamente non ci troviamo niente di strano. Alla fine di settembre, saranno ultimati i lavori e allora potremo spostarci».

Una volta c’erano almeno quattro macellerie in centro storico: Pontil e Rui hanno chiuso i loro negozi di piazza delle Erbe e rimangono Dal Farra e Segat in via Mezzaterra. Come vivere la concorrenza dei più o meno grandi centri commerciali? «Gli affari ci stanno andando bene, al di là di questa. In caso contrario, è chiaro che non avremmo mai pensato di spostarci e addirittura allargarci. Non ci possiamo assolutamente lamentare: abbiamo anche due dipendenti». (g.s.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi